“Luke, I am your father”. Era il 1980 quando una singola battuta cambiò per sempre i destini di uno dei villain più iconici della storia del cinema, Darth Vader. A pronunciarla, con voce grave, imponente, l’attore James Earl Jones, indimenticabile doppiatore del nemico-padre di Luke Skywalker, venuto a mancare in questi giorni all’età di 93 anni. Nella memoria di tutti anche anche l’interpretazione vocale del leone Mufasa nel classico Disney Il re leone.
L’attore e doppiatore ha vinto due Tony, due Emmy e un Oscar alla carriera. Tanti i riconoscimenti, incluso un Grammy e un Golden Globe, messi però in ombra dal suo ruolo più famoso, ma per il quale non era stato onorato con il nome nei titoli di coda. A metà anni ’70 il creatore di Star Wars George Lucas aveva scelto per la parte di Anakin Skywalker, imprigionato nella corazza nera dopo la caduta, l’imponente attore britannico David Prowse. Aveva però deciso di affidare a qualcun altro la voce di Dart Fener. “Voleva una voce più scura”, aveva spiegato lo stesso Jones all’American Film Institute: “In questo ho avuto fortuna”. Nessuno allora si immaginava che Star Wars sarebbe diventato un successo planetario e un fenomeno culturale. Jones aveva registrato la sua parte in poche ore e fu pagato appena 7.000 dollari per il primo film della serie: “Pensai allora che era un bel gruzzoletto”, aveva raccontato poi.
L’attore era nato nel 1931 nel Mississippi segregato. Il padre aveva lasciato la famiglia prima che James nascesse per fare l’attore a New York e a Hollywood (tra i ruoli, mai di primo piano, uno fu in La Stangata). La famiglia aveva lasciato il Mississippi quando il ragazzino aveva appena cinque anni, un evento traumatico che lo lasciò per anni balbuziente. Jones odiava parlare a voce alta e fino al liceo aveva fatto letteralmente scena muta, fino a quando un professore di poesia lo aiutò a superare il problema incoraggiandolo a leggere versi ad alta voce.
aver frequentato l’Università del Michigan e servito come Ranger nell’esercito americano, aveva debuttato con Stanley Kubrick in Dottor Stranamore del 1964. Tra gli altri ruoli di inizio carriera, fu il pugile Jack Johnson nella produzione teatrale di The Great White Hope, poi ripresa al cinema: la parte gli fece guadagnare la seconda nomination agli Oscar per un attore africano dopo Poitier. La strada a quel punto era spianata: Jones fu Alex Haley in Radici, il signore della guerra Thulsa Doom di Conan il Barbaro, un re africano in Coming to America, la riluttante recluta di Kevin Costner in Field of Dreams e l’Ammiraglio Greer in Caccia a Ottobre Rosso. Fu anche la voce della CNN nel “logo” promozionale della rete, recitando il celebre “This is CNN” con tanto di pausa ad effetto dopo il “this”.
Tra i tanti ricordi che si sommano ora in queste ore sul web, commuove quello del collega e “figlio di cinema” Mark Hamill, interprete di Luke Skywalker nella trilogia originale di Star Wars.
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