16:32 – Hollywood Party: dai Beatles a Little Tony


Cinema e musica anzi musiche, perché saranno gli stili e gli artisti più diversi i protagonisti della settimana di programmazione (dal 10 al 14 giugno) che Hollywood Party, in collaborazione con Rai Teche, dedicherà a questo tema. Per cinque giorni la popolarissima trasmissione radiofonica in diretta su Radio3 alle 19 parlerà dunque dell’incontro, molto spesso felice, fra queste due arti, utilizzando rari filmati provenienti dagli archivi della Rai che saranno anche parzialmente trasmessi in streaming e reperibili sul sito Hollywoodpartyrai.it.

 

Proviene da TV7 ed è andato in onda nel 1968 un lungo filmato realizzato in India da una troupe Rai. Protagonisti di questo filmato sono i Beatles, Donovan, i Beach Boys e Mia Farrow che si recano presso un santone indiano per un percorso di meditazione. Nel corso del filmato Donovan canta una sua canzone e anche i Beatles cantano in compagnia degli altri partecipanti al pellegrinaggio. Risale invece al 1967 un’intervista esclusiva della Rai ai Rolling Stones, che raccontano la loro filosofia musicale e di vita e che vengono ritratti in uno studio durante la registrazione di un disco, proprio come in Sympathy For the Devil di Jean-Luc Godard che è stato girato nello stesso anno.

 

E poi c’è Enza Sampò che nel 1969 intervista per la prima volta in televisione Fabrizio De Andrè. Il cantautore genovese racconta la sua poetica e chiama in causa anche i New Trolls, il gruppo di rock progressivo che ha più volte collaborato con lui e che in quel periodo realizza la colonna sonora di La vittima designata di Maurizio Lucidi. È molto singolare anche un’intervista che Gianni Morandi realizza negli stessi anni con Little Tony: due modi diversi di concepire la canzone pop italiana del periodo vengono così messi a confronto attraverso le parole e la musica di due grandi protagonisti di quegli anni. Infine, un’intervista in cui Georges Moustaki, chansonnier francese all’epoca molto attivo in Italia, ripercorre il proprio originale contributo musicale sospeso tra la classicità di Brassens e le aperture folk che denotano una forte influenza dei cantautori americani, primo tra tutto Bob Dylan.

 

I filmati, nella loro diversità, sono accomunati oltre che da un forte interesse musicale anche da un altro elemento, il cinema. È noto a tutti come il cinema sia stato decisivo per la carriera dei Beatles, mentre i Rolling Stones proprio in quel periodo frequentavano i maggiori cineasti underground (oltre a Godard anche l’artista Mario Schifano e i fratelli Maysles, noti documentaristi), contribuendo in modo decisivo alla produzione di alcuni film di ricerca.

 

Anche Donovan e i Beach Boys amavano contribuire alle colonne sonore del periodo, così come Moustaki che progressivamente si dedicherà solo alla realizzazione di musica per il cinema e la televisione. Dal canto loro, Morandi e Little Tony erano tra i protagonisti della fortunata stagione italiana dei musicarelli, i film ispirati alle loro canzoni di successo. I testi di Fabrizio De Andrè sono a loro volta infarciti di citazioni cinematografiche, a conferma di quanto importante fosse in quegli anni il cinema per ogni manifestazione di cultura pop.

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