12:49 – Corti Sabaudia: vince Gianni Quaranta

Ieri sera, presso la Casa del Cinema di Roma, si è svolta la premiazione della prima edizione del concorso “I Corti di Sabaudia 2005”, con la proclamazione del vincitore decretata dalla giuria presieduta da Giovanni Malagò. Il corto Maruzzella, interpretato da Cristiana Capotondi e Danny Quinn, con le musiche di Manuel De Sica, diretto dallo scenografo di fama internazionale – e premio Oscar per il film Camera con vista – Gianni Quaranta, che lo ha tratto da un racconto di Nori Corbucci, sarà proiettato nel circuito cinematografico di Cinecittà Cinema per la durata di una settimana, in testa al film in programmazione senza alcun costo aggiuntivo sul biglietto di entrata.

Gli altri corti finalisti, premiati con una scultura, sono Alina di Carmen Llera per la regia di Giovanni Cozzi, Tramonto di Sabrina Ferilli per la regia di Nunzio Bertolami, Margherita di Lady X diretto da Marco Speroni, Le tre sorelle di Pietro Calabrese da cui è stato liberamente tratto il corto Eva d’Estate di Simonetta Valentini e Ultima Spiaggia di Gabriele Mainetti. Oltre all’Assessore alla Cultura e Spettacolo della Regione Lazio, Giulia Rodano, e al Sindaco di Sabaudia Salvatore Schintu, ad applaudire i sei cortometraggi c’erano anche Renzo Arbore, Mariangela Melato, Mario Monicelli, il direttore generale di Cinecittà Holding Alessandro Usai, Giampaolo Letta e Michele Placido, il quale ha premiato il corto di Gabriele Mainetti, dichiarando che “la situazione della cultura non è drammatica, ma è disperata, è inutile nasconderlo. A soffrire di più di questi tagli sono certamente i giovani, perché noi vecchi, io, Moretti, Benigni e gli altri, comunque abbiamo ormai la nostra carriera alle spalle. Giorni fa parlavo con
alcuni ragazzi diplomati al Centro Sperimentale e mi dicevano che erano da otto anni in attesa di qualcosa; e io ho risposto loro che con questi tagli per i giovani cineasti le speranze sono davvero poche. Ma non si può desistere dalla lotta e noi vecchi possiamo solo essere vicini ai giovani, cercando di aiutarli per quel che potremo. Il fatto di essere venuto qui stasera, a premiare un giovane regista, è un
ulteriore testimonianza della mia sensibilità a questo problema”. Anche Danny Quinn è consapevole della gravità che pesa sulla cultura italiana: “Ma io continuerò a lavorare in Italia – ha detto – perché è un Paese che amo troppo. Ho dovuto rinunciare alla regia del film Due famiglie, che mi ha proposto un produttore di Taranto, con il quale ho però avuto delle divergenze sulla mia libertà creativa. Ora, inizierò il mio primo vero film da regista, tratto da un mio soggetto, s’intitola Nightfalls ed è una storia sulle paure che ci affliggono oggi. Mi piacerebbe dirigere Asia Argento, ma penso che prenderò anche molti attori emergenti”.