Nasceva a Firenze nel 1923 e un anno fa, il 15 giugno, ci lasciava: Franco Zeffirelli, negli ultimi anni della sua vita terrena, aveva desiderato dar vita alla Fondazione Zeffirelli, con sede a Firenze, un luogo che potesse raccogliere e raccontare la sua biografia personale, ma soprattutto artistica, oltre che essere vivaio per giovani talenti.
Dopo un anno dalla scomparsa del Maestro, e in previsione della riapertura, la Fondazione sta apportando cambiamenti alle sale interne della Collezione, che accoglieranno nuovi materiali provenienti dalla casa romana e che andranno ad arricchire ulteriormente la biblioteca e l’archivio personale. La Fondazione Franco Zeffirelli, precisa una nota, “ringrazia tutti gli amici e in particolare i cittadini di Firenze che in questi mesi hanno sostenuto l’ultima grande opera del Maestro, il Centro Internazionale delle Arti dello Spettacolo con la collezione Zeffirelli e la Biblioteca delle Arti e dello Spettacolo attraverso l’entusiasta partecipazione agli eventi e alle iniziative”. Pippo Zeffirelli, continua nella nota, dicendo che “La Fondazione e il Museo rappresentano e testimoniano la continuità dello straordinario lavoro acquisito in 70 anni di carriera internazionale. Il lascito alla sua città è un enorme patrimonio artistico che servirà come fonte d’ispirazione per le generazioni future”.
Inoltre, l’ultima opera di Zeffirelli, Il Rigoletto, sta prendendo forma per andare in scena nel 2021 al Royal Opera House Muscat. Il progetto era rimasto incompiuto fino a pochi mesi prima che lui si spegnesse, finché il prestigioso teatro della capitale dell’Oman ha voluto il famosissimo dramma verdiano con la regia zeffirelliana per inaugurare la stagione 2020-2021 in occasione del 50° anniversario del regno di sua Maestà, Sultan Qaboos bin Said Al Said.
Rai Cultura, poi, sta dedicando un ciclo di opere dirette da Zeffirelli per il teatro, nel tradizionale spazio della domenica mattina su Rai 5.
Stamani alle 11, padre Bernardo officerà la messa in suffragio, nella basilica di San Miniato al Monte, nella natia Firenze.
La mini serie debuttava il 19 dicembre 1964, in prima serata su Rai Uno: Lina Wertmüller firma la regia delle 8 puntate in bianco e nero, dall’originale letterario di Vamba. Il progetto per il piccolo schermo vanta costumi di Piero Tosi, e musiche di Luis Bacalov e Nino Rota
Il capolavoro con Gene Wilder è uscito il 15 dicembre 1974: mezzo secolo di follia e divertimento targato Mel Brooks
Il 14 dicembre 1984 usciva nelle sale un film destinato, molto tempo dopo, a diventare cult
Il 10 dicembre 1954 esplode il mito popolare di Alberto Sordi, l’Albertone nazionale. È la sera della prima di Un americano a Roma