VENEZIA – “I film che ci hanno più impressionato da registi erano i film europei, tutti noi volevamo essere europei, e tutta la mia vita è passata a girare come un europeo. Questo è il mio 50esimo film, io adoro la Francia, perché non girare lì? Ho pensato di girare in francese, anche se non parlo né capisco la lingua: mi sono sentito come un regista europeo genuino, così penso a Renoir, Bergman e… volevo aggiungermi anche io”, spiega Woody Allen, 88 anni, al Lido con il suo Coup de Chance (leggi l’approfondimento).
“Sono sempre stato ammiratore di Renoir: l’adulterio, la morte, sono temi che hanno sempre coinvolto le persone, le affascinano, sin dalle vicende degli antichi greci, e sono sempre stati presenti – direttamente e non – nei miei film, perché sono drammaturgia”.
Una commedia, che si intesse con il thriller, quella presentata Fuori Concorso alla Mostra, con protagoniste femminili Lou de Laâge e Valérie Lemercier, rispettivamente figlia e madre della storia; con loro, Melvil Poupaud e Niels Schneider, marito (della prima) il primo e amante l’altro, poi al centro del mistero.
Un tocco sopraffino quello per i profili femminili, che Woody Allen commenta spiegando: “30 anni fa ero io il protagonista maschile e comunque ero sempre più capace di scrivere parti più interessanti per le donne: mi hanno influenzato Williams , Bergman, che hanno scritto per le donne; non sono mai stato in grado di scrivere troppo bene parti maschili, tranne che per me”. Lamercier – del suo personaggio – racconta che “all’inizio credevo fosse una donna molto intelligente e Woody mi ha detto: ‘non è così intelligente come sembra, è una mamma normale; è meglio che qualcosa di straordinario accada all’ordinario‘, una frase guida”. Mentre per Lou de Laâge “Fanny vive una prigione dalle pareti dorate e cerca qualcosa che la riconnetta a qualcos’altro di più libero e fisico, di cui si ha bisogno. Poi sarà presa dal senso di colpa perché prova rispetto per tutti, ma questo senso la rende meno lucida, così si deve destreggiare tra caso e fortuna”.
Se si tinge di commedia e thriller, che colore ha davvero Coup de Chance? Vittorio Storaro, autore della fotografia, dice che “da quando nel 2015 ho incontrato Woody riconosco in lui un grande scrittore: per me è fondamentale capire il concetto della storia e così capire come io possa usare la luce per analizzare il concetto delle parole; quando gli ho presentato il progetto mi ha fatto un grande complimento, per me: ‘Vittorio, tu vuoi visualizzare quello che io ho scritto’. Io senza uno scritto e senza un regista non esisto: letta questa sceneggiatura ho individuato la possibilità di una dualità cromatica, Fanny e il marito. Così ho dato a lei una luce naturale con toni caldi, solari; mentre nella casa ho scelto l’azzurro, connesso al pensiero, alle emozioni. Un tono di intelletto e uno di emozione”.
Nell’attesa della proiezione ufficiale del film, stasera – 4 settembre – Coup de Chance esce entro l’anno con Lucky Red.
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