Women in Motion: tornano Thelma & Louise

Forte attenzione alla parità di genere nel cinema grazie a una serie di iniziative che hanno coinvolto le ministre della cultura francese e svedese e le due celebri attrici


CANNES – Geena Davis e Susan Sarandon: 25 anni dopo Thelma e Louise l’iconica coppia si è ritrovata sulla Croisette, premiata per il contributo al cinema e alla causa delle donne, nell’ambito del secondo summit Women in Motion, che durante il festival di Cannes tiene alto il tema di quanto contino le donne nell’industria del cinema. E’ un tema caldo di questa edizione con molta attenzione e molti dibattiti. E anche con i dati diffusi di recente, secondo cui in Europa solo 1 regia su 5 è di una donna. A Cannes si sono incontrate le ministre della cultura francese Audrey Azoulay e svedese Alice Bah Kuhnke per parlare di un obiettivo possibile, il 50% entro il 2020 (##5050by2020); presenti, oltre al direttore esecutivo di Eurimages Roberto Olla, anche la produttrice Chiara Tilesi, fondatrice della società We Do It together, che ha nel comitato consultivo anche Juliette Binoche.

Women in Motion, realizzato dal gruppo Kering con il festival di Cannes, vuole sostenere le donne nell’industria. Le due attrici e attiviste, entrambe premi Oscar, sono state premiate e ospiti d’onore della ‘cena presidenziale’ con Pierre Lescure, presidente del festival, Thierry Frémaux, delegato generale, Francois-Henri Pinault, chairman e chief executive officer di Kering. Oltre a loro tre giovani premiate, la tunisina Leyla Bouzid, regista di Appena apro gli occhi – Canto per la libertà, attualmente in programmazione nelle sale italiane, la regista siriana Gaya Jiji, e la sceneggiatrice e regista iraniana Ida Panahandeh. In linea con la filosofia dell’evento la cena è creata dalla chef francese, Anne-Sophie Pic, la sola donna in Francia con tre stelle Michelin.

“Nel ’91 sull’onda del clamore di Thelma & Louise – ha detto la Sarandon – abbiamo immaginato una nuova onda di progetti al femminile, ma questo non è accaduto. Il film fece un sacco di soldi, ma non mosse altro”. Le cose “stanno lentamente migliorando, io sono fiduciosa – ha aggiunto la Davis – c’è voglia di maggior equità sul numero delle donne a capo di istituzioni e questo si riverbera anche sull’industria del cinema. I prossimi film che si andranno a fare saranno sempre di più gender balanced”. Davis e Sarandon hanno progetti insieme di cui stanno parlando qui a Cannes. Geena Davis, che ha fondato l’istituto no profit sul ‘Gender nei Media’, ha guidato una ricerca lunga quasi 10 anni sulla disparità femminile fra i personaggi sullo schermo e dietro la macchina da presa, in prima linea contro gli stereotipi di genere. Anche la Sarandon è impegnata sui diritti umani, supportando diverse organizzazioni nel mondo, ed è attualmente coinvolta nella crisi sui rifugiati (a Natale era a Lesbo e c’è chi l’ha proposta per il Nobel per la pace). Durante il suo intervento al summit di Kering si è scagliata contro Woody Allen: “Penso che abbia violentato una bambina e non penso che sia una cosa giusta. Non ho niente di buono da dire su di lui”, ha detto riferendosi alle vicende private del regista che con Café Society ha aperto il 69° festival. 

16 Maggio 2016

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