Wim Wenders: “Presto un nuovo montaggio di ‘Palermo Shooting’”

Ospite del 45° Efebo d’oro di Palermo, dove ha ritirato il Premio alla Carriera, il grande cineasta ha rivelato che il film girato nel 2008 cambierà molto in fase di restauro. Il regista ha presentato, inoltre, in anteprima nazionale il suo ultimo film 'Perfect Days'


PALERMO – “Abbiamo iniziato il restauro di Palermo Shooting, è un film molto importante e abbiamo deciso di fare una cosa che normalmente non si fa con i film restaurati: ovvero un nuovo montaggio”. È questa la notizia che Wim Wenders ha voluto concedere al pubblico delle grandi occasioni schierato davanti a lui al cinema Rouge et Noir di Palermo. Il grande cineasta tedesco è stato, infatti, protagonista di una masterclass in occasione della consegna del Premio alla Carriera – Banca Popolare Sant’Angelo concesso dal 45° Efebo d’Oro Film Festival.

“Ricordo di avere girato e montato il film troppo in fretta per farlo partecipare a Cannes e ora, quindici anni dopo, sento che potevo fare diversamente. – continua il regista parlando della pellicola girata nel capoluogo siciliano nel 2008 – Sto facendo una seria riconsiderazione del film e, durante il processo di restauro, cambierà. È un atto che devo a Palermo Shooting e naturalmente voi palermitani sarete i primi a vederlo”.

Wenders è rimasto sempre molto legato alla città nonostante non abbia più avuto l’occasione di tornarci, se non brevemente. “Palermo è una città sospesa nel tempo come nessun’altra – afferma – Quando cammini per le sue strade non sai mai se stai vivendo nel passato o nel futuro. Nessuna città mi ha mai dato questa sensazione di sospensione. C’è anche un grande senso della metafisica: è una città molto viva, ma c’è sempre la presenza della morte, ti ricorda continuamente che le nostre vite sono sospese tra vita e morte”.

“È tutto iniziato 12 anni fa, quando ho realizzato che alcuni dei miei vecchi film non esistevano più davvero – afferma Wenders facendo riferimento al lavoro della Fondazione Wim Wenders che si occupa del restauro di Palermo Shooting, così come della produzione di nuovi film come Una sterminata domenica di Alain Parroni, che chiuderà il festival palermitano – Tutto ciò che è stampato i pellicola non c’è più modo di mostrarlo perché non esistono i proiettori e, anche quando sono stati riversati i digitale, spesso la qualità è molto scadente. Allora mi sono chiesto: di chi sono questi film? Sono solo miei perché li ho diretti e prodotti? O hanno una loro vita indipendente? Mi sono risposto che forse appartengono alle persone che li vedono, ma non perché posseggano una copia fisica, come un dvd, ma per il semplice fatto di averli visti”.

Wim Wenders a Palermo - Efebo d'Oro 2023 - ph. Luca Vitello

Wim Wenders riceve il Premio alla Carriera dell’Efebo d’Oro 2023 – ph. Luca Vitello

“L’unico modo perché i film possano appartenere a loro stessi è con una fondazione, – continua il cineasta – alcuni miei film sono dei classici e continuano a guadagnare. In una fondazione tutti i soldi che arrivano tornano ai film stessi, non a me, né a nessun altro. Io posso restaurarli, ma poi devono tornare ai loro veri proprietari, coloro che li vedono. Grazie alla Fondazione i miei film sono cresciuti, sono diventati adulti, e questo per me è motivo di grande soddisfazione. Posso condividerli con voi e voi, se li vedete con attenzione, li rendete vivi”.

“Non sono davvero un produttore. – ammette Wenders in relazione alla sua attività di produzione – Cerco di essere quella persona che avrei voluto incontrare da giovane. Il produttore che avrei voluto avere è qualcuno che mi guida, che mi dà consigli, ma che resta dietro le quinte, facendomi creare il film che vorrei realizzare. Peccato che un produttore così non esiste nella vita vera. Qualche volta ho avuto qualche angelo custode e ho cercato di essere un produttore così per persone che se lo meritavano. Come Alain Parroni. Dovete assolutamente vedere Una sterminata domenica: è un film sorprendente sullo stato di questo Paese”.

Tra i tanti appuntamenti, il festival ha concesso un omaggio a Jean-Marie Straub, regista francese scomparso poco più di un anno fa a cui Wenders è molto legato. “Quando andavo a scuola di cinema, per me era un eroe. Il regista più radicale che abbia mai incontrato e anche il più indipendente. Faceva film insieme a sua moglie con pochissimi soldi e quando ho iniziato a girare film volevo diventare come lui. Ha vissuto gran parte della sua vita a Roma e sono felice che l’Efebo d’Oro abbia deciso di omaggiarlo. Lui e Godard venivano dallo stesso paese. Alla fine delle loro vite erano entrambi uomini vecchi e arrabbiati. Ma gli uomini possono essere dimenticati, i loro film no”.

Dopo l’incontro e la premiazione, il pubblico dell’Efebo d’Oro ha avuto l’occasione di vedere in anteprima nazionale Perfect Days. Il film vincitore del premio al miglior attore (Koji Yakusho) a Cannes sarà distribuito nelle sale solo a partire dal 4 gennaio con Lucky Red. “Ho sempre cercato di girare i miei documentari infondendo loro più finzione possibile e viceversa. Palermo Shooting è un grande esempio di ciò, ma anche il film che vedrete tra poco. Perfect Days vi porterà a Tokyo e vi mostrerà un uomo che pulisce i bagni pubblici per mestiere. Un personaggio totalmente di finzione, ma che abbiamo seguito come se quello fosse davvero il suo lavoro, esattamente come si fa in un documentario. Penso che questo sia il più grande esempio di fusione tra documentario e finzione”.

Carlo D'Acquisto
17 Novembre 2023

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