Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo
Roberto Nepoti, su La Repubblica, analizza il documentario Real di Adele Tulli, presentato a Locarno. Il film viene descritto come un “mondo-movie del multiverso”, esplorando l’interconnessione tra reale e virtuale. Nepoti sottolinea come Real rappresenti fenomeni ormai quotidiani, dalle smart city alla gig economy, fino al burnout degli influencer. Real è una produzione Pepito Produzioni e FilmAffair con Rai Cinema e Luce Cinecittà in collaborazione con Les Films d’Ici. In sala dal 14 novembre con Luce Cinecittà. “L’iperconnessione può essere alienante ma anche salvifica”, afferma Tulli, che invita a un uso consapevole della tecnologia. Intervistata da Claudia Catalli su La Stampa, Adele Tulli ha raccontato l’influenza di sua madre, Serena Dandini, nella sua carriera. Il film, nato durante il lockdown, riflette sui cambiamenti antropologici causati dalla digitalizzazione. “La tecnologia non è buona o cattiva: tutto dipende dall’uso che ne facciamo”, spiega la regista, aggiungendo che l’ironia è uno strumento fondamentale per raccontare le ingiustizie.
Il QN-Giorno/Carlino/Nazione presenta Brando’s Touch, una mostra immersiva dedicata a Marlon Brando, ospitata dal Torino Film Festival. Ideata da Giulio Base, l’esperienza offre una prospettiva intima sull’attore attraverso materiali d’archivio e contenuti multimediali.
Alessandra Coppola, su Sette, racconta Napoli-New York, il nuovo film di Gabriele Salvatores. La pellicola narra la storia di due bambini napoletani che, nel dopoguerra, si imbarcano clandestinamente verso l’America. Omar Benson Miller, che interpreta il cuoco George, elogia Salvatores come un regista capace di “creare favole molto legate alla realtà”. Il film riflette sul passato degli italiani come migranti, offrendo un messaggio universale di solidarietà.
Stefania Ulivi, sul Corriere della Sera, si concentra sul debutto come produttore di Cillian Murphy con Piccole cose come queste, tratto dal romanzo di Claire Keegan. Ambientato nelle Magdalene Laundries irlandesi, il film esplora il coraggio morale. Murphy descrive il protagonista come “un uomo ordinario che compie un atto straordinario”, riflettendo sull’importanza del contributo individuale contro l’indifferenza collettiva.
Francesco Alò, su Il Messaggero, recensisce Giurato numero 2, l’ultimo film di Clint Eastwood. Il dramma, ambientato in una cittadina della Georgia, si focalizza sul peso della verità e della giustizia, con un protagonista che affronta dilemmi morali profondi. Alò lo paragona ai classici del cinema giudiziario, definendo il film “un possibile canto del cigno perfetto” per la carriera del regista.
Marco Rocchi, su Libero Quotidiano, celebra il decimo anniversario di Interstellar di Christopher Nolan, tornato nei cinema italiani con grande successo (quasi un milione di euro in tre giorni). Rocchi evidenzia l’attualità dei temi trattati, come il cambiamento climatico, e definisce il film “un capolavoro senza sequel ma con una genialità intatta”.
Paola Cortellesi: "In nome di Giulia, basta. È fondamentale educare all'affettività", Paolo Sorrentino annuncia il nuovo film con Toni Servillo La grazia, Sean Penn contro l'Academy, Diana Karenne. La donna che visse sette volte, il nuovo romanzo di Melania Mazzucco
Nella rassegna stampa di oggi l'intervista a Lily-Rose Depp, protagonista di Nosferatu, al nuovo Zorro Jean Dujardin e al regista palestinese Rashid Masharawi
Tra le pagine dei giornali oggi una rocambolesca lite tra Vanzina e Eastwood per un parcheggio, l'accusa di Variety contro la serializzazione a Hollywood, un'intervista a Paola Minaccioni e il doc di Giovanna Gagliardo su Cesare Pavese
Salvatores: "Fellini mi incoraggiò tra i corridoi di Cinecittà", Filippo Ulivieri presenta il suo libro "Sulla Luna con Stanley Kubrick". L'intervista a Johnny Deep