Scenografi, costumisti e arredatori sono stati i protagonisti del convegno organizzato oggi a Roma dall’ASC – Associazione Italiana Scenografi Costumisti Arredatori in occasione dei dieci anni della rivista Scenografia&Costume. Durante il convegno, che si è snodato per tutta la giornata, sono stati toccati i punti chiave sia per quanto riguarda le “conquiste” più recenti di scenografi e costumisti, sia le rivendicazioni di questi lavoratori e lavoratrici. Il riconoscimento dello status di autori e autrici, per esempio, è da sempre tema centrale, ed è emersa fortemente la volontà di affermarlo, ora più che mai.
“Il cinema – ha detto la sottosegretaria di Stato per la Cultura Lucia Borgonzoni, aprendo il convegno- è un settore molto importante, e da anni c’è anche da parte nostra un impegno concreto per far comprendere a tutti l’importanza di tutto quel mondo che ruota intorno al film, e senza il quale la realizzazione stessa dei film non sarebbe possibile. Questo convegno ha come titolo La magia del cinema, credo fortemente che senza le maestranze questa magia non sarebbe possibile. Ci tengo poi a sottolineare che tra costumisti e scenografi c’è una grande presenza femminile e che sempre più giovani si avvicinano a queste preziose professioni. Noi italiani – ha concluso Borgonzoni – abbiamo una creatività e una manualità uniche, dobbiamo far in modo che queste due caratteristiche si sposino anche con le nuove tecnologie in modo da creare un mix tra tradizione e innovazione che possiamo avere solo noi”.
Presente al panel anche la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia: “La formazione è di fondamentale importanza. Bisogna anche farsi ponte tra chi viene formato e il mondo del lavoro: non possiamo e non vogliamo lasciar solo chi viene formato dopo averlo preparato alla professione. In questo settore -ha detto Sbarigia- è di fondamentale importanza mettere in atto delle strategie di collaborazione con tutti: Film Commission, Ministero, associazioni di categoria, sindacati con l’intento comune di creare spazi trasparenti di accesso al lavoro”.
“Quello di costumisti e scenografi è più di un lavoro – ha dichiarato Francesco Rutelli, presidente Anica – è un artigianato di altissimo livello, è arte. Non a caso l’Italia è seconda solo agli Stati Uniti in termini di Oscar: abbiamo da sempre una scuola di eccellenza assoluta. Questa capacità unica di tenere insieme mondi così diversi tra loro si rispecchia anche nella rivista: ogni volta leggerla è un piacere e un arricchimento”.
A fare gli onori di casa, Carlo Poggioli, costumista e presidente ASC: “In questi anni la professione è molto cambiata, le nostre competenze vengono sempre più richieste, dagli allestimenti museali alle sfilate passando per i social. Noi lavoratori e lavoratrici dobbiamo saper cambiare col mondo, per fare in modo che le nostre condizioni di lavoro non peggiorino e che la qualità del prodotto cinematografico si mantenga altissima, sempre. L’Italia è da sempre conosciuta per il grande artigianato, tra falegnami, pittori, intagliatori ecc. Abbiamo il compito di lavorare in sinergia e di rimanere compatti, perché vogliamo che sia riconosciuto un intero sistema produttivo, un comparto, non solo le individualità”, ha concluso Poggioli.
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