Dopo un 2020 virtuale, un 2021 in presenza e decisamente “Diaboliko”: il Noir in Festival torna a Milano, dal 10 al 15 dicembre, diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (delegato IULM).
La 31ma edizione del Festival riconquista la sala (quella del Cinema Gloria, grazie alla disponibilità di Notorious Cinemas), luogo della formazione e della scoperta: con il quartier generale della manifestazione nel campus dell’Università IULM, oltre al prestigioso palcoscenico del Teatro Filodrammatici di Milano, pronto ad accogliere gli incontri letterari che toccheranno anche la Libreria Rizzoli Galleria.
Infine, con il sostegno di Mompracem, Rai Cinema e 01 Distribution, in collaborazione con Astorina, e grazie alla passione dei Manetti bros., una straordinaria e attesissima chiusura “diabolika” al Cinema Odeon: l’anteprima del film Diabolik il 15 dicembre (per l’uscita in sala il giorno successivo).
“Questa 31ma edizione – dichiara Giorgio Gosetti – è tutta proiettata nel futuro con la consapevolezza della tradizione e va a comporre un cocktail che è da sempre il tratto distintivo di un Festival unico nel panorama internazionale. Per sei giorni Milano diviene la capitale del Noir con tutti i colori in esso contenuti. Dispiace che in quest’occasione non si rinnovi l’ormai tradizionale appuntamento sulle rive del lago di Como, ma siamo grati all’Associazione Amici di Como per il sostegno sempre rinnovato, così come a partner storici (dalla Direzione Generale Cinema a Audiovisivi del MIC all’Università IULM, a Cinecittà) e nuovi sostenitori (Notorious Cinemas, il Teatro Filodrammatici, La Milanesiana) che ci permettono di realizzare anche nel 2021 un autentico miracolo di spettacolo e cultura, approfondimento e scoperta, guardando al Noir come a uno specchio lucido in cui si riflettono tutte le contraddizioni della società in cui viviamo e di quella che ci attende”.
Dunque, un Noir in Festival che guarda al “nuovo”, come testimonia la scelta di consegnare il Raymond Chandler Award, un vero “Nobel” della letteratura di genere, a un autore come Guillaume Musso, nato negli Anni ’70 e già acclamato in tutto il mondo. Una scommessa che trova conferma sia nell’attenzione a voci nuove in campo cinematografico con proposte destinate a far discutere e a creare vere scoperte, sia nel percorso tematico di quest’anno che mette in evidenza – da una parte – il grande revival del Polar in Francia con ospiti eccellenti come Hervé Le Corre e Franck Thilliez, dall’altra parte porta il genere nei territori oscuri e ancora ben poco esplorati del dark web, in cui trionfano sofisticata tecnologia e nuovi exploit criminali. Non mancheranno “valori sicuri” come i campioni riconosciuti del giallo e nero italiano: dal decano Loriano Macchiavelli a Carlo Lucarelli, da Donato Carrisi a Maurizio De Giovanni e Simona Vinci; ma molto è lecito attendersi dai cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco, da voci originali come quelle di Lisa Jewell e Mariolina Venezia, o inedite come quelle di Stefano Vicario e Alex Michailides.
Così, il nostro cinema mette in vetrina un inatteso fiorire di talenti (è stato più difficile di sempre scegliere i sei finalisti del Premio Caligari), va fiero dell’omaggio a un outsider eccellente come Antonio Capuano e festeggia il suo campione assoluto, Dario Argento, tornato proprio in questi mesi a una nuova giovinezza creativa. E trova nel Diabolik di Marco e Antonio Manetti un suggestivo incontro tra l’ineffabile anti-eroe creato dalle sorelle Giussani nei primi Anni ’60 (raccontate da Chiara Tagliaferri nel suo podcast attualmente online Les diaboliques di cui si parlerà al Noir) e un’estetica contemporanea del tutto personale come quella degli ormai mitici fratelli.
Mai come quest’anno, poi, cinema&letteratura formano un corpo unico nel programma: è il caso di Massimo Donati che debutta come regista in Concorso con Diario di spezie dal suo romanzo o di Donato Carrisi, che presenta il suo nuovo libro mentre sono in corso le riprese del suo nuovo film, Io sono l’abisso. Di Denis Dercourt (Vanishing), Lucile Hadzihalilovic (Earwig) e Fabrice Du Weltz (Inexorable), che giocano sul doppio percorso tra libro e film; di Carlo Lucarelli, Maurizio De Giovanni, Mariolina Venezia, Alex Michailides e lo stesso Guillaume Musso, il cui lavoro è stato spesso adattato per il cinema e la televisione.
Due film candidati all’Oscar (The Innocents e Les oiseaux ivres), un Pardo d’oro in Concorso (Vengeance is Mine), la rivelazione inglese dell’anno (la giovanissima Prano Bailey-Bond con Censor) e un vincitore alla Mostra di Venezia (il finlandese Teemu Nikki con Nimby) completano un cartellone.
Ma l’anteprima non sarebbe completa se non comprendesse un lavoro tra documento e visionarietà: Vesuvio di Giovanni Troilo che porta l’ombra lunga della catastrofe in uno dei territori più suggestivi e inquietanti d’Italia, sulle pendici del vulcano.
Nel dettaglio, per il Premio Caligari concorrono: A Classic Horror Story, Calibro 9, Il mio corpo vi seppellirà, La terra dei figli, State a casa, Un confine incerto.
La sintesi tra passato e futuro che caratterizza l’edizione è, inoltre, ben rappresentata dall’immagine dell’anno, firmata dal talento sovversivo e poliedrico di Marco Galli, premiato alla scorsa edizione del Lucca Comics & Games con il riconoscimento più importante ed ambito, il Yellow Kid. “L’immagine dell’anno – dice Marina Fabbri – ritrae un investigatore contemporaneo la cui dotazione è soprattutto tecnologica, indispensabile per esplorare le nuove frontiere del crimine che, purtroppo, sono anche la nostra nuova realtà, quella virtuale. Un mondo parallelo nel quale siamo sempre più immersi e che ci allontana inesorabilmente dalla realtà reale fatta di uomini e donne in carne e ossa. È un evidente contraccolpo della lunga segregazione dovuta alla pandemia, che abbiamo subito in tutto il mondo. Ma se da una parte l’immobilismo virale spinge ad esplorare realtà parallele, c’è anche un’altra realtà che viene indagata, molto più prossima, ed è quella introspettiva, la nostra realtà profonda, la ‘realtà’ dell’inconscio. Un campione formidabile di questo tipo di indagine è senz’altro Guillaume Musso, lo scrittore francese best seller in tutto il mondo, a cui va quest’anno il riconoscimento alla carriera che porta il nome di Raymond Chandler, un riconoscimento che è insieme stimolo a proseguire su questa strada così fortunata.”
Ma le radici del genere Noir e il suo contributo alla grande narrazione tra letteratura e cinema è ben rappresentata dal ricordo di Graham Greene e John le Carré, in una Masterclass d’eccezione che è anche un omaggio a due grandi numi tutelari del Raymond Chandler Award.
Infine, alla galleria dei grandi ospiti di quest’edizione, sono dedicate le Pillole dell’Archivio Luce, un altro ponte ideale tra passato e futuro del Noir italiano.
Forte dello straordinario successo di marzo, edizione “virtuale” del 30mo anniversario, Noir in Festival sarà nuovamente in Rete con le dirette streaming dei suoi maggiori appuntamenti, con la collaborazione di MYmovies, per avvicinare il pubblico di tutta Italia, tra cui due appuntamenti “a distanza” con autori prestigiosi, Laura Lippman e Richard Greene.
Il film tratto dalla graphic novel di Gipi insignito del Premio nel nome del regista di Non essere cattivo: sei i finalisti italiani. Mentre, Black Panther Award al film di Ivan Grbovic, e Menzione Speciale a De uskyldige – The Innocents
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