Un bacio di Ivan Cotroneo, in sala dal 31 marzo in 180 copie con Lucky Red, tratto dal suo omonimo libro (Bompiani), tratta il tema del bullismo e dell’omofobia e lo fa con un linguaggio adatto ai giovanissimi. “Volevo raccontare questa violenza ma anche celebrare un’età, l’adolescenza, in cui tutto accade per la prima volta ed è insieme bello e spaventoso. Volevo raccontare la fragilità”, ha detto il regista. “Penso che sia responsabilità degli adulti chiarire ai ragazzi che tutte le forme di discriminazione riguardanti il genere, l’orientamento sessuale, il colore della pelle, il ceto sociale, le scelte di vita delle persone, sono stupide e molto pericolose”, ha proseguito Cotroneo, che ha scelto di far vedere il film a platee di soli adolescenti, in anteprima rispetto all’uscita nelle sale. Il tour è partito da Udine dove Un bacio è stato girato: il tragico gesto di una ragazza di Pordenone vittima delle prese in giro dei compagni ha fatto sembrare questa scelta quasi obbligata. Dice Cotroneo: “Ci sono storie che non ti lasciano facilmente. Volevo raccontare che le cose non devono andare necessariamente male, che i percorsi non sono segnati. A questo credo fermamente. Sebbene la violenza del gruppo e le dinamiche del bullismo abbiano spesso la meglio, è ancora possibile sfuggire, affermare la propria autonomia di pensiero e comportamento”. “Le pericolose etichette e gli insulti di cui spesso gli adolescenti diventano vittime – spiega ancora lo sceneggiatore e scrittore – che siano rivolti all’orientamento sessuale dei ragazzi o, per le ragazze, alla disponibilità di scegliere il proprio percorso sentimentale e sessuale, sono infatti le stesse che i ragazzi ritrovano nella vita degli adulti”.
Protagonisti della vicenda sullo schermo tre ragazzi “diversi” interpretati da altrettanti esordienti. Lorenzo (Rimau Grillo Ritzberger), gay dichiarato e orgoglioso di esserlo, Blu (Valentina Romani) ragazza di talento ma con un difficile rapporto con se stessa e la madre e, infine, Antonio (Leonardo Pazzagli), timido e introverso con un grande senso di inferiorità nei confronti del fratello morto e da lui da sempre considerato il preferito dei suoi genitori. Cosa hanno in comune questi tre ragazzi? Oltre al fatto di frequentare la stessa scuola in una piccola cittadina del nord est, quella di essere portatori di una ‘differenza’ difficile da vivere. Da qui nasce la loro amicizia, cementata dall’ostracismo dei loro compagni, e accompagnata da espliciti epiteti espressi di persona e ancora più sui social. Per gli altri: Lorenzo è ‘frocio’, Blu ‘troia’ e Antonio ‘un cretino’.
“Ora che il film è pronto per essere visto dal grande pubblico – continua Cotroneo, già autore de La kriptonite nella borsa – sono felice che i primi spettatori siano proprio i ragazzi e le ragazze, quegli adolescenti che non sono solo i protagonisti del racconto, ma ai quali è dedicato”. La distribuzione Lucky Red, in collaborazione con CityFest e Alice nella Città, ha deciso di legarsi a una campagna antibullismo (iniziativa sostenuta e patrocinata dal Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e da Agiscuola con hashtag #lamiciziatisalva). Diversa dal solito anche la promozione con un tour di anteprime rivolte esclusivamente ai ragazzi in sei città italiane, che è culminato all’Auditorium di Roma in una mattinata per le scuole. Interessante la reazione degli studenti presenti. Durante il film hanno chiacchierato molto e in una delle scene ‘clou’ sulla vicenda omosessuale c’è stato anche un coro di ‘no’. Ma poi il finale li ha lasciati colpiti e sono intervenuti interrogandosi molto sull’argomento: “A queste reazioni ci siamo abituati proprio durante il tour che abbiamo proposto – dice ancora il regista – a seconda delle città hanno applaudito o gridato, ma particolarmente commovente è stata l’ammissione di un ragazzo di Genova, che ha detto: ‘ero tra quelli che gridavano ‘no’, ma poi ho capito quanto sono stato stupido. Le conseguenze tragiche di certe storie avvengono proprio perché i ragazzi hanno paura di quelli come me’. Molte volte chi bullizza non è consapevole di quanto possono far male le sue azioni. Arriva un momento nella vita da adulti in cui quello che hai vissuto al liceo ti condiziona. Per molti può diventare un inferno. E a queste cose ci devono pensare anche gli adulti. Intendiamoci, non credo che certe cose avvengano solo per responsabilità delle famiglie. Non capitano solo a chi ha una famiglia di alcoolizzati o di indigenti. Può succedere a tutti. Ma quando si sfila al ‘Family Day’ con dei cartelli che indicano come ‘sbagliato’ l’amore omosessuale bisognerebbe chiedersi cosa può scattare nella mente di un ragazzo di 15 anni, che non sa che si tratta di politica e di voti. Se un ragazzo non è attrezzato a conservare le diversità ma le considera un peso i problemi possono essere veramente molto gravi’”.
Nel film, prodotto da Indigo e Titanus con Rai Cinema, però non si parla solo di bullismo omofobo. Valentina Romani interpreta Blu, una ragazza vittima di violenza carnale che pur di non accettare il peso di quello che è accaduto finisce per indossarlo come un vanto, convincendosi di essere consenziente: “Dovete essere gelose del vostro corpo – ammonisce la giovane attrice – è un dono e va custodito gelosamente”.
La colonna sonora è di Mika, che purtroppo, è stato lui stesso vittima di bullismo.
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