Tusma, l’associazione Cartoon Italia: “Made in Italy sì, ma non per l’infanzia”

I rappresentanti dell'industria italiana dei cartoni animati si sono espressi contro la revisione del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi


“Sono negativamente sorpreso per la decisione che è stata assunta e che non riconosce minimamente quelle che sono state le nostre richieste. Non si tratta solo di una battaglia combattuta per un riconoscimento economico che comunque sarebbe necessario per competere ad armi pari con le produzioni straniere, ma soprattutto di avere a cuore i valori fondanti di un’educazione che attraverso l’animazione si trasmette ai più piccoli e in qualche modo a un vero e proprio patrimonio culturale italiano” ha dichiarato il CEO di RAINBOW Iginio Straffi in merito alla revisione del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi (TUSMA)

Secondo Cartoon Italia, l’associazione nazionale dei produttori di animazione, la decisione di non introdurre sottoquote di programmazione e di investimento per le televisioni private e per le piattaforme on demand operanti in Italia “condanna al soffocamento il comparto dell’animazione italiana”, si legge nel comunicato inviato oggi alla stampa.

“Non comprendo la scelta di questo Governo – dichiara Maria Carolina Terzi, Presidente di Cartoon Italia –  di mettere in ginocchio un comparto industriale che consta di oltre 50 aziende che dà lavoro a 6.000 giovani con un’età media tra i 20 e i 30 anni e che crea contenuti per bambini veicolando i valori che appartengono alla nostra tradizione culturale. Dal governo una miopia che impedisce la crescita naturale e necessaria per un comparto industriale e creativo, eccellenza del Made in Italy”.

Al riguardo si esprime anche il CEO di Lucky Red Andrea Occhipinti: “È un vero peccato che in Italia non si comprenda l’importanza che ha la produzione di animazione, un linguaggio molto apprezzato dal pubblico come dimostrano gli incassi. Le società italiane sopravvivono con Rai Kids e lavorando per produzioni straniere”.

E conclude: “Alcune delle nostre eccellenze e talenti nel campo sono emigrati all’estero, mentre tutti gli altri paesi europei sono diventati grandi produttori e esportatori di film e serie, sia per bambini, che per adulti. L’animazione è la forma di cinema più facile da esportare, ha spesso un linguaggio universale dove il doppiaggio non è un problema”.

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21 Marzo 2024

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