Sono sette i film italiani, oltre a una coproduzione Italia/Grecia, che dal 5 al 15 settembre parteciperanno al Toronto International Film Festival. Il vero record di quest’anno sono le tre anteprime mondiali: Anni felici di Daniele Luchetti, L’intrepido di Gianni Amelio e La grande bellezza di Paolo Sorrentino, verranno programmati nella sezione Special Presentations.
Due invece gli esordi presentati nella sezione Discovery. Il sud è niente di Fabio Mollo, ambientato in una piccola città sullo Stretto di Messina, dove la protagonista Grazia vive con il giovane padre rimasto vedovo, che vende pesce in una piccola bottega alla periferia. Il film, distribuito da Istituto Luce Cinecittà e prodotto da B24 Film, è interpretato da Vinicio Marchioni e Valentina Lodovini. L’altra opera prima è Border di Alessio Cremonini, prodotto dalla Good Films, tratto da una storia vera. Il film narra la vita di due sorelle siriane che, per sopravvivere alla guerra tra le forze di polizia e gli Shabiha, sono costrette a fuggire verso il confine con la Turchia.
Nella sezione Contemporary World Cinema troviamo Stop the Pounding Heart di Roberto Minervini, italiano trapiantato negli USA, già presentato fuori concorso a Cannes 2013, che attraverso le vicende di una ragazza, figlia di allevatori di capre, esplora l’adolescenza, i rapporti tra i sessi, la religione e la fede, i valori familiari e sociali, nell’America di oggi.
In Masters partecipa, quasi in contemporanea con la Mostra del Cinema di Venezia, il film coprodotto e distribuito da Luce Cinecittà Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola, che verrà presentato nella prestigiosa sezione Masters. Infine in City to City partecipa la coproduzione italogreca La figlia di Thanos Anastopoulos, con protagonisti una 14enne e un bambino di 8 anni e una falegnameria piena di debiti, nell’Atene contemporanea.
La gestione progettuale della rassegna, in programma dal 3 all'8 giugno 2025, è affidata ad Annarita Borelli
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