C’è un filo diretto che lega il cinema canadese a quello italiano ed è nato ufficialmente nella scorsa edizione del Toronto Film Festival, quando alcuni produttori italiani e canadesi si erano seduti per la prima volta intorno a un tavolo con progetti specifici arrivati dall’Italia per eventuali coproduzioni. Un’iniziativa che ha portato frutti concreti, come l’accordo della Video Lucky con la canadese Equinox di Carlo Liconti, che prevede un film di immediata realizzazione, l’opera prima di Elide Cortesi dal titolo provvisorio L’invidia, e un secondo film per il prossimo anno. E ancora in quella sede venne stipulato un contratto per la distribuzione in Canada, tra gennaio e febbraio 2002, de I cento passi.
Visti i buoni risultati, per questa 26ma edizione del festival di Toronto l’appuntamento è stato riconfermato, e in questi giorni, dal 10 al 13 settembre, quattro produttori italiani stanno presentando altrettanti progetti ai padroni di casa.
L’idea è nata dalla collaborazione tra l’Ice (l’Istituto per il commercio estero) e l’Istituto italiano di cultura di Toronto e l’agenzia Italia Cinema. “L’Ice – spiega il direttore Angelo Infusino – ha un contatto diretto con Italia Cinema, che ci offre un importantissimo supporto tecnico per quel che concerne il settore. Tre anni fa è iniziata una collaborazione che coinvolge tutto il mondo, non solo il Canada”.
I quattro produttori in questione sono Agnese Fontana, della Brooklyn Films, Rosanna Seregni, Sintra Film, Tore Sansonetti, Sidecar Films&Tv, e Fabrizio Mosca, Titti Film. “I buoni risultati dello scorso anno – afferma Giorgio Gosetti direttore di Italia Cinema – li dobbiamo soprattutto al lavoro di Gabriella Martinelli. I produttori selezionati quest’anno sono per ragioni diverse assolutamente rappresentativi dell’attuale produzione nazionale. Seregni è reduce dalla vittoria a Locarno con Alla rivoluzione con la due cavalli di Maurizio Sciarra, Maurizio Mosca è il produttore de I cento passi, che uscirà nelle sale canadesi, e Fontana è particolarmente attenta al settore del documentario, che in Canada è molto più apprezzato che in Italia. Infine, la Sidecar di Sansonetti e Maurizio Tini, è una delle case di produzione rappresentativa del “nuovo stile” italiano. Basti pensare a Sangue vivo o The red violin, già coproduzione italo-canadese. Siamo stati fortunati, il panorama è articolato e interessante”.
Inoltre quest’anno – come sottolinea Gosetti – convergono su Toronto numerosi produttori italiani di qualità, come Domenico Procacci, Lionello Cerri, Marco Muller, Marco Cappelloni.
I progetti presentati dai produttori sono molto diversi tra loro. La Brooklyn Films presenta un’opera scritta da Luca Rastello, Enrico Verra e Marco Videtta e diretta da Enrico Verra, dal titolo Torino San Salvario, sugli immigrati che scelgono l’Italia per iniziare una nuova vita. La Sintra (presente a questa edizione del festival con Luce dei miei occhi) propone Mozarteum (titolo provvisorio) scritto da Salvatore De Mola e Fiorenzo Senese, su un giovane musicista il cui insegnante è un illustre maestro di cui il giovane non tarda a apprezzare parole e musica. Il progetto della Sidecar, On the same road – Sulla stessa strada, è diretto da Edoardo Winspeare, apprezzato regista di Sangue vivo e Pizzicata, quest’ultimo vincitore al festival di San Sebastian. La storia è quella di un giovane che in seguito a un incidente vive un’esperienza molto speciale durante il coma. Infine la Titti film è giunta in Canada con Ritorno ad Haifa, basato sul libro di Ghassan Kanafani ucciso dalla polizia segreta israeliana vent’anni fa. Mosca ha acquistato i diritti dalla vedova di Kanafani, mentre è certa una collaborazione israelo-palestinese al progetto. Il libro parla di una coppia palestinese costretta a lasciare la città di Haifa dopo la proclamazione di indipendenza dello Stato di Israele.
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