In attesa che torni Bryan Singer, regista originale della saga degli X-Men, che riporterà in auge i mutanti nel 2014 con Giorni di un futuro passato, tratto da un’amatissima graphic novel, Hugh Jackman veste nuovamente i panni di Wolverine (si fa per dire, dato che il bell’attore è spesso a torso nudo) per la seconda avventura solista dell’eroe artigliato, intitolata da noi Wolverine – L’immortale (The Wolverine in originale). La sfida questa volta è data dal rischio di perdere l’invulnerabilità di cui pure Logan (questo il suo vero nome) ha spesso sognato di liberarsi. Dopo lo scontro con la letale Viper i poteri di Wolverine non sono più gli stessi. Le sue ferite non guariscono più a vista d’occhio come prima e lui diventa presto stanco e debole.
Il problema è che dei brutti ceffi hanno rapito la donna che ama, l’affascinante Mariko, nipote di un guerriero giapponese conosciuto in guerra tanti anni prima. Riconquistare il ‘fattore mutante’ diventa dunque necessario per poterla liberare. “Una delle cose che volevamo esplorare era come il personaggio si confrontasse con la sua immortalità dopo aver perso tutti quelli che amava – ha spiegato il regista James Mangold qualche giorno fa al Comic-Con di San Diego, la fiera dedicata alla cultura pop, dai fumetti, al cinema, dalla tv, ai videogiochi – All’inizio del film lo ritroviamo isolato dal resto del mondo”. ”Ho iniziato a recitare questo personaggio 13 anni fa – commenta l’interprete Hugh Jackman – e mi piace sempre di più. Questo è un film più dark. Per quanto siano spettacolari le scene d’azione, non è fatto solo dagli effetti speciali. Non si perde mai di vista l’umanità di Wolverine, la sua rabbia e il suo dolore”. Assolutamente obbligatorio per gli appassionati fermarsi fino alla fine dei titoli di coda.
Wolverine – L’immortale è distribuito da Fox a partire dal 25 luglio.
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