La prima scena della sesta stagione di The Crown impone una chiara direzione narrativa a quella che sarà la prima parte dell’ultimo capitolo di una delle più rilevanti, apprezzate e premiate serie dell’ultimo decennio. Viene, infatti, messa in scena quella maledetta sera del 31 agosto 1997 in cui Lady Diana, Dodi Fayed e il loro autista hanno trovato la morte. Come promesso dal creatore Peter Morgan, la serie non spettacolarizza il momento, anzi lo osserva da lontano per poi tornare indietro nel tempo di otto settimane per raccontarci quella che sarà l’ultima estate dell’iconica principessa, interpretata ancora una volta da Elizabeth Debicki.
Come sempre, la serie racconta tanti piccoli e grandi fatti riguardanti la famiglia reale, storie più o meno note che vengono spettacolarizzate al meglio, grazie a una messa in scena sublime e a interpreti di alto rango. I primi quattro episodi che compongono la prima parte di questa stagione, disponibili da oggi 16 novembre su Netflix, ruotano interamente sul personaggio di Diana: la sua relazione con Dodi e le conseguenze che la loro morte avranno sulla famiglia reale, principalmente sulla regina Elisabetta e sul Principe Carlo, impegnato fino a quel momento in una guerra mediatica con l’ex moglie per favorire la reputazione di Camilla in vista di un loro futuro matrimonio. Ma c’è ancora tanto da raccontare: sono, infatti, ben sei gli episodi che concluderanno definitivamente la serie e che usciranno il 14 dicembre.
Ma dove si fermerà il racconto di The Crown e perché? Seppure il contenuto dei prossimi episodi sia avvolto del mistero, i momenti cruciali che verranno sicuramente inclusi nel racconto sono molti: il matrimonio del principe Edoardo, le morti della principessa Margaret e quella della regina Madre nel giro di poche settimane l’una dall’altra, l’inizio della relazione tra il principe William e Kate Middleton, e, infine, il tanto atteso matrimonio tra Carlo e Camilla, avvenuto il 9 aprile del 2005.
Questo sembra essere l’evento più probabile con cui l’acclamata serie inglese chiuderà le fila della sua narrazione. In molti vorrebbero vedere raccontati anche gli ultimi anni di vita della regina, in una chiusura naturale del cerchio iniziato proprio con la sua incoronazione nella prima stagione, ma Morgan è sempre stato chiaro nella sua intenzione di mantenere una certa distanza temporale (almeno un ventennio), per guardare ai fatti con più lucidità. Di certo, la morte della regina Elisabetta II – avvenuta l’8 settembre 2022, poco prima dell’uscita della quinta stagione – permetterà agli autori di dare la giusta enfasi alle battute finali del racconto, con la consapevolezza non trascurabile che il matrimonio tra Carlo e Camilla rappresenta l’apice per coloro che ormai sono a tutti gli effetti gli attuali regnanti della Gran Bretagna. In qualche modo, insomma, siamo sicuri che Morgan saprà trovare un modo per rappresentare, in maniera anche solo simbolica, un passaggio di testimone tra due modi diversi di intendere il complesso rapporto tra la politica, il popolo e la Corona.
La seconda parte della sesta stagione vedrà, inoltre, un necessario recast per gli attori più giovani. Al fianco di Dominic West nei panni di Carlo, di Olivia Williams in quelli di Camilla Parker Bowles, di Imelda Staunton (Elisabetta II), Jonathan Pryce (principe Filippo), Lesley Manville (principessa Margaret), Salim Daw e Khalid Abdalla (Mohamed Al Fayed e Dodi Fayed), Ed McVey e Luther Ford rimpiazzeranno Rufus Kampa e Fflyn Edwards nei ruoli dei principi William e Harry. Il 14 dicembre, infine, potremo anche ammirare Meg Bellamy e Matilda Broadbridge nei panni delle sorelle Kate e Pippa Middleton. Insomma, un cast ancora di grande spessore per una serie che – dopo otto Emmy e sette Golden Globe – ha intenzione di chiudere esattamente come ha iniziato: in grande spolvero.
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