Da Warner Bros. Pictures arriva The Alto Knights – I due volti del crimine, con Robert De Niro in un memorabile doppio ruolo. Il film è diretto dal regista premio Oscar Barry Levinson.
The Alto Knights – I due volti del crimine racconta la vera storia di Frank Costello e Vito Genovese, due potenti boss della mafia italoamericana – realmente esistiti – che, dopo anni di alleanza, si trovarono coinvolti in una lotta mortale per il controllo della criminalità organizzata a New York.
Costello, nato in Italia e cresciuto negli Stati Uniti, divenne uno dei boss più influenti della mafia americana. Conosciuto come “il Primo Ministro della malavita”, preferiva il potere discreto della corruzione politica e degli affari, mantenendo rapporti con uomini d’affari e politici per gestire il crimine senza eccessi di violenza. Costello era il successore di Lucky Luciano e guidò la famiglia Luciano (poi Genovese) con un approccio strategico e diplomatico.
Genovese, anch’egli immigrato italiano, aveva invece una visione diversa del potere. Era spietato e ambizioso, convinto che la forza bruta fosse il mezzo migliore per dominare la mafia. Durante la Seconda Guerra Mondiale si rifugiò in Italia, collaborando con il regime fascista, ma al suo ritorno negli Stati Uniti decise di eliminare Costello per prendere il comando assoluto della famiglia mafiosa che poi prenderà il suo nome: la Famiglia Genovese.
La rivalità tra Costello e Genovese culminò nel 1957, quando Genovese ordinò un attentato contro Costello, che riuscì a sopravvivere ma decise di ritirarsi, lasciando a Genovese il controllo della famiglia mafiosa. Questo evento segnò un cambiamento storico nella struttura della mafia americana.
Nel cast tecnico molte eccellenze: il film è scritto dal candidato all’Oscar Nicholas Pileggi ed è prodotto dal premio Oscar Irwin Winkler, Barry Levinson, Jason Sosnoff, Charles Winkler e David Winkler, con Mike Drake come produttore esecutivo.
Nel cast, accanto a Robert De Niro, troviamo Debra Messing, Cosmo Jarvis, Kathrine Narducci, Michael Rispoli, Michael Adler, Ed Amatrudo, Joe Bacino, Anthony J. Gallo, Wallace Langham, Louis Mustillo, Frank Piccirillo, Matt Servitto e Robert Uricola.
Dietro la macchina da presa, Levinson è affiancato da un team di talenti premiati: il direttore della fotografia candidato all’Oscar Dante Spinotti, lo scenografo Neil Spisak, il montatore candidato all’Oscar Douglas Crise, il costumista candidato all’Oscar Jeffrey Kurland, la pluripremiata responsabile casting Ellen Chenoweth e il compositore David Fleming.
Il film arriverà nelle sale italiane il 20 marzo, distribuito da Warner Bros. Pictures.
Circa l’aderenza ai fatti storici, dice Levinson in un’intervista a ‘The Au Review’: “Penso che quando si realizza un film, si stia facendo un film. Non è un documentario. Quanto si può essere accurati? A volte si cerca di essere completamente fedeli alla realtà, eppure qualcuno dirà che non è andata in quel modo. Non ci sono molte situazioni in cui esiste un’unica verità, specialmente in questo film. Molti degli eventi raccontati, in effetti, sono realmente accaduti.
Vito e Frank erano amici d’infanzia. Con il tempo, si sono evoluti in modo diverso. Vito è diventato il capo della mafia ed era molto più impulsivo nel suo comportamento, più spietato. Dall’altra parte, Frank, nel corso della sua evoluzione, è diventato più riflessivo, trattando la mafia quasi come un’azienda. Ed è proprio questa differenza che porta al conflitto su cui si basa il film.
Quindi ci sono elementi reali alla base della storia. Ma come vogliamo inquadrarli? Ovviamente i dialoghi sono inventati, non esistono registrazioni audio di queste conversazioni”.
Ci sono molti film in cui gli attori interpretano più personaggi, e spesso questa scelta aggiunge profondità alla storia, creando momenti sorprendenti o permettendo di esplorare il concetto di identità in modi inaspettati.
Quanto al doppio ruolo, per un attore è sempre un gran banco di prova:
Uno degli esempi più divertenti e iconici è Il professore matto (1996), dove Eddie Murphy si trasforma in ben sette personaggi diversi, tra cui Sherman Klump e la sua intera famiglia. Il modo in cui riesce a cambiare voce, postura e atteggiamento per ogni personaggio è incredibile e ha reso il film un classico della commedia.
Poi c’è Cloud Atlas (2012), un’opera ambiziosa in cui attori come Tom Hanks e Halle Berry interpretano più ruoli in epoche diverse, mostrando come le anime possano essere collegate nel tempo. Un attimo sono nel XIX secolo, poi nel futuro remoto, e ogni volta cambiano drasticamente personalità e aspetto.
Un altro esempio straordinario è Il dottor Stranamore (1964), dove Peter Sellers dà una delle sue performance più leggendarie interpretando tre ruoli distinti: un ufficiale britannico, il presidente degli Stati Uniti e l’eccentrico dottor Stranamore. Ogni personaggio ha un accento, un linguaggio del corpo e una personalità così diversa che è difficile credere che sia sempre lo stesso attore.
Per quanto riguarda i film basati su storie vere, Legend (2015) è un ottimo esempio, con Tom Hardy che interpreta i gemelli Kray, gangster che hanno dominato la Londra degli anni ’60. La sua interpretazione è così convincente che sembra davvero ci siano due attori diversi sullo schermo.
Rimanendo in tema di gemelli, anche The Social Network (2010) ha un trucco simile: Armie Hammer interpreta i gemelli Winklevoss, ma grazie agli effetti speciali sembra che siano due persone distinte.
Un altro grande esempio è The Prestige (2006), diretto da Christopher Nolan. Il film è un thriller sulla rivalità tra due illusionisti e contiene una rivelazione sorprendente legata al fatto che un attore interpreta due ruoli distinti (senza fare spoiler). Hugh Jackman e Christian Bale danno entrambi interpretazioni incredibili, con Bale in particolare che gioca con l’idea dell’identità in un modo geniale.
E poi c’è un cult che non può mancare: Ritorno al futuro Parte II (1989). Qui Michael J. Fox non interpreta solo Marty McFly, ma anche suo figlio e sua figlia (sì, anche la figlia!). Grazie a un trucco perfetto e alla sua bravura nel cambiare espressione e tono di voce, riesce a rendere credibile questa bizzarra situazione. Anche in Ritorno al futuro Parte III, Fox interpreta un altro antenato di Marty, il bisnonno Seamus McFly.
Se parliamo di trasformismo comico, allora non si può non citare Mike Myers in Austin Powers, dove interpreta il protagonista, il cattivo Dr. Evil, il grottesco Goldmember e il sovrappeso Fat Bastard. Una dimostrazione di comicità esagerata e irriverente che ha reso la saga un cult.
Ora, anche Robert De Niro si unisce a questa lista con The Alto Knights – I due volti del crimine, dove interpreterà due personaggi distinti: Frank Costello e Vito Genovese. Non è una cosa che ha fatto spesso nella sua carriera, quindi sarà interessante vedere come gestirà questa doppia interpretazione in un contesto drammatico e realistico.
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