Lo presentano domani a Reggio Emilia in prima nazionale, Tempo Vero di Daniele Segre, in occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer: un’occasione intelligente su cui la Provincia farà leva per “costringere” ad uscire dall’isolamento le famiglie colpite dalla malattia.
Il nuovo lavoro di Segre, regista e documentarista delle resistenze, testimonia e racconta infatti di questo terribile male e del dramma di “rabbia e paura” che assale da un giorno all’altro i familiari dei malati. Il film è realizzato dall’Associazione italiana malati di Alzheimer (guarda il sito italiano) e dalla Usl di Reggio Emilia. In una regione come l’Emilia Romagna dove esiste dal ‘99 un progetto per gli anziani colpiti da demenza senile, Reggio Emilia ha comunque conquistato una posizione di avanguardia, soprattutto nel campo dell’assistenza ai malati di Alzheimer. Di questo lavoro di prevenzione ed assistenza unico in Italia in Tempo Vero racconta, portandoci a diretto contatto con i malati e le loro famiglie.
SEGRE & IL G8 |
INTERVISTA AL REGISTA |
GLI OPERAI DI VILLA CIDRO |
Dovunque ci sia una situazione di insostenibile impatto Daniele Segre riesce a darne una rappresentazione che produce altrettanta energia, magnifico lavoro sulla resistenza e su quella pratica della cura che ha trovato da poco un autorevole posto perfino nella filosofia da quando è stata scoperta anche dall’uomo.
In quanto alle donne, loro da sempre la mettono in pratica e in questo caso particolare si può dire che nel caso dei malati di Alzheimer sono quasi esclusivamente loro (esattamente il 90%) ad assisterli nell’ultima fase della malattia.
Sono donne di perfetta umanità quelle che vediamo nel film, Segre riesce a catturare la bellezza dell’essere umano. Con il loro coraggio, spirito di iniziativa e carica affettiva fronteggiano senza sosta e per anni un nemico invisibile e fino a pochi anni fa sconosciuto (poi, quando se ne ammalò Ronald Reagan diventò degno di studi e di pubblicità), impercettibile all’inizio come disturbo della memoria, che diventa poi disorientamento e vagabondaggio, suscita aggressività per l’incomprensione che provoca fino ad arrivare alla totale resa della mente e dei gesti motori nella sua fase terminale.
Segre tiene appena fuori campo i malati e si concentra sui volti e le testimonianze dei familiari ed è lì che troviamo in magnifica successione tutta la storia della sofferenza e della reazione: la paura, la rabbia, la solitudine, la forza incredibile.
Da sempre i suoi personaggi accompagnano il nostro immaginario; ora ci saranno anche queste donne che strappano un sorriso, una canzone o anche cento baci ai loro compagni di vita – mariti, mamme – diventati come bambini, che si stanno allontanando da questa terra un po’ alla volta.
Segre dice che la cosa difficile in un lavoro come questo è evitare la spettacolarizzazione della sofferenza, come vorrebbero le leggi dello share e bisogna dire che non solo ha trovato il giusto equilibrio della telecamera, ma il suo lavoro proprio in questi giorni di squilibrio mondiale assume il significato di ridare alla vita quel valore centrale che sembra avere perso.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk