Le associazioni e le categorie del cinema e dell’audiovisivo -100autori, ACEC, AFIC, AGIS, AGPC, AIDAC, ANAC, ANEC, ANEM, ANICA, APE, APT, ART, Artisti 7607, ASIFA, DOC/IT, FICE, FIDAC, FISTEL, CISL, ITALIAN FILM COMMISSIONS, ISTITUTO GIURIDICO DELLO SPETTACOLO, LARA, NUOVO IMAIE, SACT, SLC CGIL, SNCCI, SNGCI e UILCOM UIL – che nei giorni scorsi avevano presentato al Governo pressanti richieste per il ripristino delle agevolazioni fiscali del tax credit, tagliate del 50% per il 2014, hanno incontrato oggi prima il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Massimo Bray e, in seguito, il viceministro dello Sviluppo Economico, Antonio Catricalà.
Le associazioni e le categorie hanno chiesto il ripristino a 90 milioni della dotazione del provvedimento sul Tax Credit, e la sua stabilizzazione e consolidamento come misura permanente per lo sviluppo del cinema italiano.
Le associazioni hanno messo l’accento sulla gravità del taglio alle agevolazioni fiscali del tax credit, che blocca nell’immediato il 90% dei film prodotti sul territorio, facendo perdere già da quest’anno occupazione a oltre 2500 lavoratori del settore il lavoro.
In più blocca l’arrivo di produzioni estere sul territorio italiano e, nel contempo, provoca la delocalizzazione all’estero delle produzioni, e infine s’annulla l’effetto virtuoso dell’emersione del lavoro sommerso. Da ultimo, il 40% delle sale cinematografiche, in prevalenza piccole e medie strutture, non potrà digitalizzare gli impianti e rischia la chiusura.
Le associazioni hanno anche chiesto il sostegno convinto dei Ministeri coinvolti affinché l’intero Governo comprenda il valore strategico ed economico del settore. E’ opinione condivisa che le risorse per il settore sono, in questo momento, al di sotto della soglia minima e che è necessaria una legge di sistema che ricrei la catena di valore del prodotto audiovisivo.
I ministri Bray e Catricalà hanno ascoltato le ragioni delle associazioni ribadendo il loro impegno perché il Governo, e in primo luogo il premier Letta e il ministro Saccomanni, venga incontro, per quanto possibile, alle richieste del settore. Le Associazioni hanno comunque confermato lo stato di mobilitazione annunciato nei giorni scorsi, in attesa di risposte certe.
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