Il Roma Fiction Fest, edizione numero 8, all’Auditorium Parco della Musica dal 13 al 19 settembre, battezza anche la neodirezione (nomina 14 luglio 2014, succede a Steve Della Casa) di Carlo Freccero, che in 60 giorni – riconoscendo comunque l’avvio della “macchina”, precedente la sua nomina, da parte di Apt, il cui presidente Marco Follini ha dichiarato con orgoglio essere un festival “sobrio e risparmioso” – è riuscito a dare una personalissima impronta al progetto, per cui questo Fest: “è un festival di cinema, e politico”.
Il programma soddisfa gusti e fasce anagrafiche tutti, con il fine settimana dedicato alla sezione Teens&Kids, dove tra gli altri si annovera la presenza di un personaggio storico dell’infanzia di quasi tre generazioni: L’Ape Maia – Il film (anteprima nazionale con carpet sabato 13), un tv movie animato per il grande schermo, in sala il 18 settembre, sulle avventure dell’anime giapponese degli anni ’70. La cerimonia d’apertura (domenica 14 – ore 20.30) del Fest è affidata a una storia – Qualunque cosa succeda – ma soprattutto ad un volto, che alterna le sue interpretazioni tra grande e piccolo schermo, di certo eccellenza del nostro cinema: Pierfrancesco Favino è Giorgio Ambrosoli, avvocato ucciso nel ‘79 da un sicario del banchiere Michele Sindona.
La fiction, in questo festival, dichiara di continuo la sua ibridazione con il cinema: con Fargo (première domenica 14), serie crime ispirata al film del ’96 di Joel e Ethan Coen, entrambi parte del progetto nel ruolo di produttori, per cui sarà presente a Roma la protagonista, Allison Tolmann. Da lunedì ogni giornata ha in agenda, oltre ad anteprime e proiezioni, anche convegni, panel e masterclass che confermano il punto di vista cine-televisivo del direttore Freccero, che infatti apre la serie degli incontri con il convegno Piccolo grande schermo, curato dal regista cinematografico Gianni Amelio; nel prosieguo di questa visione – incontri del 16 e 18 settembre – è stata decisa anche la presenza di produttori cinematografici, attualmente anche di fiction, come Mario Gianani (The Young Pope diretta da Paolo Sorrentino, in lavorazione) e Lorenzo Mieli, la cui serie 1992 – da un’idea di e interpretata da Stefano Accorsi – fa parte delle anteprime (trailer) di giovedì. L’appuntamento serale del primo giorno della settimana è con Il candidato Filippo Timi: un esperimento crossmediale a tutti gli effetti, una webserie di satira, una “sketch-com” secondo Freccero – in onda su Rai3 all’interno della nuova produzione del programma politico Ballarò – interpretata da un attore di cinema, Timi appunto, nel ruolo di un idiota candidato alla nostra Presidenza del Consiglio.
Solo stamattina in conferenza stampa è stata svelata la sorpresa dell’altra proiezione serale di lunedì: John Ridley, premio Oscar miglior sceneggiatura per 12 anni schiavo, ha accordato di mostrare in anteprima mondiale American Crime. Cattleya e Rai Fiction affidano la Ragion di stato a Luca Argentero, protagonista con Anna Foglietta della mini serie première martedì 16, diretti da Marco Pontecorvo, figlio di Gillo. Quasi in contemporanea Extant, sci-fi prodotta da Steven Spielberg. Cinema anche mercoledì: Bernardo Bertolucci, in una video intervista dedicata, introdurrà True Detective – con Matthew McCounaghey – che spiega la presenza del maestro per l’affinità della serie americana con il suo celebre La strategia del ragno. Contestualmente, strizza l’occhio al grande schermo anche la serie statunitense Hannibal. L’evento conclude con un omaggio all’anniversario shakespeariano – 1564 – con l’anteprima di Romeo e Giulietta, che precede con un trailer di 8′ la cerimonia di chiusura, condotta da Freccero, Serena Dandini e Luca Argentero.
Questa, una sintesi del programma – 8.000 minuti di proiezione, 44 anteprime internazionali e 6 nazionali, con 24 paesi ospiti – che la direzione del RFF ha presentato alla Casa del Cinema, forse non a caso luogo deputato per nascita ad essere ambiente del racconto del grande schermo che, in questa edizione del festival della fiction, fa di certo avvertire la sua presenza, pur non oscurando il protagonismo del piccolo schermo.
“Sicuramente dopo il Roma Fiction Fest e la Festa del Cinema dovremo metterci a tavolino per studiare forme di integrazione”, ha annunciato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. ”Le due manifestazioni – ha proseguito – dovranno essere separate, con due diverse direzioni artistiche, ma all’interno di un unico soggetto organizzatore e promotore anche perché gli attori sono quasi gli stessi, è quindi importante ed opportuno unire le forze per razionalizzare la spesa e aumentare, attraverso sinergie, la qualità delle due manifestazioni”.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis