“Era bello fare il cantante famoso e ancora più bello farlo con il mio migliore amico”. Una delle storie di successo più grandi della musica italiana ci parla in verità di semplicità, umiltà, autoironia e sincerità. È la “leggendaria” storia di Max Pezzali e di Mauro Repetto, in arte gli 883, che nella magica estate del 1992 conquistarono dal nulla la vetta delle classifiche musicali italiane con un album storico: Hanno Ucciso l’Uomo Ragno. Oltre 30 anni dopo, dall’11 ottobre 2024, l’omonima serie Sky Original prodotta da Sky Studios e da Groenlandia arriva in esclusiva su Sky e Now. Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 non è una semplice operazione nostalgia, ma un progetto di cui si percepiscono nitidamente le necessità autoriali.
“Riascoltando le canzoni degli 883 capisco perché da piccolo mi piacevano, anche se erano in slang pavese. – racconta Sydney Sibilia, autore e produttore della serie – Dentro c’era un mondo che valeva la pena esplorare. Ho letto il libro di Max Pezzali, I cowboy non mollano mai, l’ho divorato, scoprendo che la sua è una storia autoironica: racconta non solo come è Max, ma come Max vedeva se stesso. Là mi sono convinto che questa serie si doveva proprio fare”.
La serie ci porta nel 1989, a Pavia, una città “paranoica” ritratta come la peggiore delle periferie possibili. “Piuttosto che stare qui d’estate la gente muore” afferma nella serie il giovane Max Pezzali interpretato da Elia Nuzzolo. A 18 anni, appena un paio d’anni prima di diventare uno dei cantanti più celebri della sua generazione, Pezzali non aveva mai composto una canzone, non sapeva neanche suonare uno strumento. Eppure aveva una passione e una conoscenza sconfinata della musica, in particolare del punk, e un altrettanto grande talento nascosto. Per farlo emergere servirà una perfetta concatenazione di eventi: una bocciatura, un’estate passata a lavorare come fioraio da un funerale all’altro, una bella ragazza a cui dedicare una canzone e, soprattutto, l’incontro con una persona speciale, Mauro Repetto, interpretato da Matteo Oscar Giuggioli.
Mentre Max aveva un talento sconfinato, ma non aveva mai creduto in sé stesso, Mauro sapeva di essere destinato a grandi cose, ma gli mancava sempre quel qualcosa per raggiungerle. L’incontro tra la sensibilità da nerd del primo e la vulcanica sfacciataggine del secondo sarà il terreno fertile per un’amicizia unica e per una collaborazione artistica che in pochi mesi cambiò la storia della musica pop italiana.
“La musica si basa sulla sincerità. – dichiara Sibilia nella conferenza stampa di presentazione della serie – Il pubblico si rende conto che quello che dici è vero e fa sì che queste opere d’arte, le canzoni, passino la prova del tempo. Siamo qui a cantarle perché un ragazzo che era già primo in classifica non aveva problemi a dire: mi piace una ragazza, arrivo mezz’ora prima all’appuntamento e aspetto. Questa sincerità estrema va oltre l’umiltà, se non fosse stata così straordinaria non ci avremmo fatto una serie sopra. Sei un mito è il loro secondo album eppure Max aveva tutta questa ansia. Quanto racconta di noi questa ansia? È stato il motore del successo degli 883: rappresentare il 90% della popolazione, dei ragazzi. Gli altri cantanti si prendevano sul serio, soffrivano per amore ma si vedevano come dei fighi. Max diceva: io figo non mi ci sono mai sentito e ve lo canto”.
Hanno Ucciso l’Uomo Ragno è una teen dramedy che unisce la “voce” di due autori – Pezzali e Sibilia – per raccontare una vicenda universale. Ispirandosi a prodotti cult come Ovosodo, Suxbad e Beverly Hills 90210, racconta gli anni ’90 italiani con un’autenticità mai vista prima, come sottolinea lo stesso Matteo Rovere, co-produttore della serie e collaboratore storico di Sibilia: “Il passato recente raccontato in questa serie parla di noi, della nostra vita, di come siamo adesso e dell’eredità che ci è stata lasciata. – rivela Rovere – Il secondo album degli 883 è stata la prima cassetta che ho comprato. Ricordo la fisicità del rapporto. Tra Mixed by Erry e questa serie ho rivissuto qualcosa che mi ha realmente commosso. Spero che il pubblico apprezzi lo sforzo intergenerazionale di parlare ai genitori e ai figli, che possono sedersi sul divano e guardare insieme qualcosa che li riguarda da vicino e che veramente scalda il cuore”.
Grazie a uno sforzo di messa in scena che ha unito le risorse di Sky e il lavoro artistico di ben tre registi (Sibilia, Francesco Ebbasta e Alice Filippi), Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 è una serie che stupisce per la sua assoluta libertà creativa e la sua pungente ironia perfettamente affine a quella delle canzoni a cui si fa riferimento. Che Max Pezzali fosse un personaggio capace di travalicare la musica lo avevamo capito ai tempi di Jolly Blu, il goffo film del 1998 prodotto sull’onda della popolarità degli 883. Questa volta, però, il colpo sembra avere raggiunto il bersaglio in pieno, regalandoci un prodotto che esalta le capacità autoriali di Sibilia, ci regala due talentuosi giovani attori e riporta in auge il mito di una band iconica.
In attesa del riscontro del pubblico, il 10 ottobre, poche ore prima del debutto televisivo della serie, Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli si esibiranno a X-Factor nei panni di Max e Mauro. Un’occasione unica per rivedere live gli 883, anche se non nella loro versione originale. “Speriamo vada tutto bene, abbiamo un po’ di paura” rivela Elia aka Max; “Non vediamo l’ora, abbiamo studiato tanto” gli fa eco Matteo aka Mauro Repetto, sottolineando quanto i caratteri dei due mitici fondatori degli 883 siano entrati sottopelle ai due giovani interpreti.
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