Stefano Calvagna: il mondo visto da un oblò


Mike è un ragazzo come tanti alla ricerca di un’identità e di conferme, è stato appena lasciato dalla fidanzata per un ingegnere parigino e dopo aver litigato con i genitori, va via di casa, lascia l’università, e si rifugia come gestore all’interno di una lavanderia a gettoni, dove si limiterà a guardare il mondo da un oblò. E proprio dal popolare verso della canzone di Gianni Togni che prende il titolo il quinto film di Stefano Calvagna, pellicola vincitrice del premio Miglior Colonna sonora all’ultima edizione del Monte-Carlo Festival de la comediè. Pronto dal settembre 2006, E guardo il mondo da un oblò arriva nelle sale solo oggi a causa di una scarsa distribuzione sul territorio.

 

Qual è stata la genesi del film?

E’ stata la naturale continuazione di un master che ho tenuto alla scuola di cinema romana di via Panisperna. Volevo che il corso si concludesse con un cortometraggio. E infatti 8 dei 10 studenti del master li ho portati sul set. La storia per noi funzionava e l’abbiamo trasformata in un film, girato in HDV non in low budget, ma in love budget, nel senso che è un prodotto nato con pochissimi mezzi, ma tanto amore per il cinema. Un impegno che è stato già premiato per qualcuno. Grazie al film il protagonista Luca Seta sta firmando un contratto triennale con la Rai per una fiction. Magari tra qualche anno potrò dire di aver lanciato anche lui dopo Alessio Boni che interpretò per me Senza paura.

 

Da dove ha preso ispirazione e idea dell’ambientazione?

Su un quotidiano trovai un articolo che parlava delle lavanderie a gettone che erano diventate luoghi di scambio di vedute e d’incontri amorosi: molti single infatti si sono conosciuti e sposati grazie alla biancheria da lavare. Così sono andato in una lavanderia sulla Cassia e con il permesso del proprietario sono rimasto ad osservare clienti più o meno abituali per un mese e mezzo. Da lì ho preso spunto per i personaggi del film: come il cliente che si fa politicizzare o quello che ha una simpatia per i trans. Quanto ai modelli di riferimento ho pensato a My Beautiful Laundrette di Stephen Frears e Clerks di Kevin Smith.

 

Perché esce solo ora E guardo il mondo da un oblò?

Distribuire i film indipendenti in Italia è sempre stato molto difficile. Questo poi è un periodo dell’anno particolare durante il quale escono le grandi produzioni. Uscire a gennaio è impossibile se non sottotono. I gestori non sono disposti a fare esperimenti, mentre sul finire della stagione, da maggio a luglio, si riesce più facilmente a ottenere uno spazio. Per questa commedia mi sono affidato a Carlo Renzi persona che ha lavorato per anni all’Istituto Luce. Ma abbiamo comunque ottenuto pochissime sale. Domani usciamo nelle principali città italiane ma in sale un po’ defilate.

 

Sta già lavorando a nuovi progetti?
Sì ho qualcosa in serbo ma mi voglio concentrare prima sul lancio de Il lupo, mio nuovo film che uscirà a marzo e racconterà la storia di Luciano Liboni, il bandito soprannominato il lupo che venne ucciso dalle forze dell’ordine nel luglio 2004 in una sparatoria al Circo Massimo di Roma dopo mesi di latitanza. Liboni aveva ucciso un carabiniere.

Migliorerebbero le cose per gli indipendenti con il disegno di legge sulle quote dei film proposto da Rifondazione comunista?

Temo che i vantaggi andrebbero tutti ai produttori e distributori già noti e che comunque trovano spazi senza fatica per lavorare. Bisogna vedere se le cose si muoveranno anche per noi illustri signori nessuno. Per adesso mi accontenterei di vedere festival importanti che danno spazio a film indipendenti meritevoli.

autore
25 Gennaio 2007

Interviste

Ti West
Interviste

Ti West: “in ‘MaXXXine’, gli anni ’80 che nessuno vuole mostrare”

Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid

play
Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

play
Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti


Ultimi aggiornamenti