Sarà l’attrice pluripremiata e attivista indiana Shabana Azmi la madrina del 13° River to River Florence Indian Film Festival, unico festival italiano interamente dedicato alla cinematografia indiana, che si terrà a Firenze (Cinema Odeon, Piazza Strozzi 1) dal 22 al 28 novembre. In programma oltre 40 film, tra prime nazionali, europee e mondiali, 30 ospiti, 4 eventi speciali, 1 retrospettiva, incontri con attori e registi e una mostra di arte contemporanea. Una selezione dei “best of” e i film vincitori dell’edizione 2013 saranno proiettati a Roma, da venerdì 29 novembre a domenica 1 dicembre, presso il Nuovo Cinema Aquila (via l’Aquila n.66) e, a febbraio 2014, allo Spazio Oberdan di Milano (Viale Vittorio Veneto n.2).
Shabana Azmi, attrice di oltre 140 pellicole, sarà l’ospite d’eccezione del festival e verrà omaggiata con la prima retrospettiva italiana dei suoi film (con la proiezione di capolavori come Fire di Deepa Mehta, City of joy di Roland Joffè e Ankur di Shyam Benegal). L’attrice è conosciuta in tutto il mondo anche per il suo l’impegno nel sociale per i diritti delle donne e la lotta contro l’Aids. Da sempre impegnata contro la discriminazione, tra le sue campagne si cita quella in difesa dei diritti degli abitanti degli slum di Bombay; rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione e capo del Consiglio Direttivo di Actionaid India, organizzazione internazionale che opera per alleviare la povertà e la discriminazione, Shabana Azmi è inoltre ex membro dell’Assemblea degli Stati del Parlamento Indiano.
“L’India vive in più epoche diverse nello stesso tempo e racchiude tutte le contraddizioni che derivano dall’essere una società multietnica, multiculturale e multi confessionale – spiega l’attrice – da una parte, abbiamo avuto una donna primo ministro, una donna presidente e molte donne in posizioni di potere nel mondo imprenditoriale, ma dall’altra restiamo una società patriarcale, in cui la preferenza per il figlio maschio porta al feticidio femminile, che si pratica ancora oggi. Dobbiamo avere tolleranza zero per questa violenza e per qualsiasi altro genere di abuso contro le donne – continua la Azmi – il progresso di un Paese si deve misurare non soltanto in base al PIL, ma in base all’indice di sviluppo umano, il cui metro più importante è il livello di legittimazione delle sue donne.”
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