Per gli appassionati di serie tv, il 2023 è stato un anno indimenticabile, in cui abbiamo detto addio a storie che ci hanno fatto compagnia per anni, che un po’ ci sono entrate dentro, forse cambiandoci. Serie come Succession, Ted Lasso, La fantastica signora Maisel, Sex Education e The Crown, ognuna con le sue unicità e nel suo genere, hanno impresso un’impronta nell’evoluzione del racconto seriale televisivo, lasciando un’eredità a chi verrà dopo di loro.
Il 2023 è stato anche un anno in cui abbiamo avuto l’occasione di conoscere storie nuove e sorprendenti, ma, soprattutto, l’anno in cui abbiamo scoperto che la grande serialità può ospitare adattamenti di videogiochi, manga e saghe letterarie, ma anche spin-off di franchise di successo, in un modo mai sperimentato prima. Andiamo dunque, in rigoroso ordine sparso, alla riscoperta delle prime stagioni e delle miniserie migliori uscite quest’anno o, quantomeno, le più impattanti. Di quali ci ricorderemo ancora nel 2024?
Dopo decenni di adattamenti videoludici fallimentari, finalmente arriva un prodotto che dimostra come il mondo dei videogiochi sia un bacino ricco di storie memorabili. Attesa per anni da milioni di appassionati, la serie drammatica a tinte horror The Last of Us ha rispettato le aspettative regalandoci alcuni dei momenti migliori di questa stagione televisiva.
Anche qui vale lo stesso discorso appena fatto. Dopo innumerevoli e tragici tentativi, Netflix riesce finalmente a portare sul piccolo schermo un celebre manga – forse addirittura il manga per eccellenza – in un modo che non solo convinca i fan, ma che soddisfi anche i neofiti. A livello qualitativo, One Piece non sarà di certo la serie dell’anno, ma diverte tantissimo e restituisce con buona attendibilità lo spirito dell’opera originale. Di questi tempi, tutto grasso che cola.
Anche qui siamo ben lontani dalla perfezione. Anzi Mercoledì è una serie stracolma di inciampi narrativi e ingenuità. Eppure si tratta a mani basse della serie più discussa dell’anno, grazie all’atmosfera magicamente ricreata da Tim Burton, la scelta di casting perfetta di Jenna Ortega e quel balletto che ci ha tormentato per mesi. Tanto basta per meritarsi di stare qui in buona compagnia.
Probabilmente la vera sorpresa dell’anno. Questa dramedy fondata sulla guerra psicologica, e non solo, tra un uomo e una donna frustrati dalla vita ha subito lasciato il segno, grazie alla sua capacità di provocare e spiazzare lo spettatore con trovate sempre nuove. Due personaggi di cui ci ricorderemo.
85 milioni di ore di visualizzazione per una delle serie in lingua non inglese più amate del 2023 a livello internazionale. Tutto grazie a un concept originale ed efficace, che ci riporta ai fasti del genere procedurale, ma con un’ambientazione inedita – la Torino ottocentesca, sostenuto da un cast tecnico e artistico di assoluta qualità. Un orgoglio nostrano.
Restiamo in casa Netflix per la nuova miniserie horror targata Mike Flanagan che, ispirandosi a Edgar Allan Poe, torna a regalarci una narrazione avvincente e visionaria, dalla struttura tanto lineare quanto appagante. Impossibile non restare avvinghiati alle vicissitudini tragiche della famiglia Usher.
Riproporre la stessa magia riuscita con The Boys in una nuova e fresca salsa teen non era affatto scontato. La serie spin-off Gen V ci è riuscita, dimostrando come per ampliare un universo narrativo, a volte, basta un po’ di coerenza e di rispetto per il materiale originale.
Colpevolmente passata sotto traccia in Italia, la recente candidatura ai Golden Globe ha riportato alla ribalta una serie comedy che restituisce quelle vibrazioni tipiche di un cult come The office, fondendo magistralmente lo stile documentaristico e quello del reality show. Il tutto dal punto di vista di un giurato di un processo americano. Assolutamente da recuperare.
In una stagione in cui Apple TV+ ha lanciato una serie convincente dietro l’altra, The Buccaneers forse non è neanche la migliore, ma è quella che ha fatto più rumore, grazie soprattutto al parallelismo evidente con la celebre Bridgerton di casa Netflix. Un period drama al femminile che tocca le corde degli appassionati – o meglio delle appassionate – del genere che trova nello scontro tra cultura americana e britannica la sua ragion d’essere.
L’eccellenza della serialità televisiva italiana che raggiunge il successo internazionale, grazie anche alla vittoria della prima e ultima Berlinale Series. Un’occasione più unica che rara che non può non essere celebrata, anche perché The Good Mothers lo merita enormemente. Una serie al femminile che gioca con gli stereotipi della criminalità italiana regalando personaggi indimenticabili e grandi emozioni.
Infine, qualche menzione d’onore che merita di essere citata. Su Netflix non possiamo non menzionare le italiane Questo mondo non mi renderà cattivo di Zerocalcare, La vita bugiarda degli adulti, tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, gli spin-off Suburræterna e La regina Carlotta, Scott Pilgrim vs. the World e Painkiller. Su Prime Video troviamo Sciame e Daisy Jones & the Six. Su Disney+ il kolossal tutto italiano I Leoni di Sicilia, Ahsoka, A Murder at the End of the World e la recentissima Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Su Now/Sky ricordiamo Call My Agent – Italia e la nuova stagione di Fargo. Mentre su Apple TV+ abbiamo ammirato le divertenti Shrinking e Platonic, il dramma distopico Silo e Lezioni di chimica. Infine su Paramount+ si sono fatte notare Fellow Travelers – Compagni di viaggio e lo spin-off di Yellowstone 1923.
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