Nel 2019 ricorrono due anniversari legati a Sergio Leone: i 90 anni dalla nascita (3 gennaio 1929) e i trent’anni dalla scomparsa, avvenuta il 30 aprile 1989. E sono tante le iniziative in occasione di questi anniversari.
VIGGO presenta uno speciale omaggio con un doppio spettacolo nelle sale dal 29 aprile al 7 maggio con la versione restaurata di Per un pugno di dollari e il documentario Sergio Leone: cinema, cinema di Carles Prats e Manel Mayol. L’indimenticabile capolavoro Per un pugno di dollari del 1964 viene presentato nella versione restaurata da Ripley’s Films e dalla Cineteca Nazionale del CSC in collaborazione con Unidis Jolly Film e Sky Cinema. Mentre per ripercorrere la vita del grande regista, il documentario Sergio Leone: cinema, cinema di Carles Prats e Manel Mayol accompagna lo spettatore attraverso testimonianze inedite di amici e collaboratori del regista: Tonino Delli Colli, Sergio Donati, Ennio Morricone, Dario Argento, Fernando Di Leo, Florestano Vancini fino a Christopher Frayling e Luca Verdone, insieme a tanti altri nomi del nostro cinema e non solo.
Un ritratto del regista e la figura di un classico ”pistolero” sullo sfondo delle montagne della Sierra Nevada appare in un francobollo emesso il 30 aprile e valido per gli invii in posta ordinaria diretti in America, Asia e Africa (il costo è di 2,40 euro) e la tiratura è indicata in 2,5 milioni di esemplari. Nel bollettino illustrativo dell’emissione i figli del regista ricordano che, ”alternando la lentezza del racconto alla fulmineità dei dettagli, i silenzi ai suoni della natura, scegliendo volti iconici, per non parlare del connubio unico che ha creato tra musica e immagini, Sergio Leone è diventato un punto di riferimento per un pubblico colto e per un pubblico vasto, confermandosi cineasta allo stesso tempo sperimentale e popolare, avanguardia amata e capita dalla massa”.
Roma, la sua città natale, accoglierà una mostra dal 12 dicembre al Museo dell’Ara Pacis: C’era una volta Sergio Leone, a cura del direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli. “Per Leone la fiaba è il cinema, nei suoi film ‘C’era una volta’ significa raccontare il mondo e la storia con gli occhi e la memoria della settima arte – dice Farinelli – Il desiderio di raccontare i miti (il West, la Rivoluzione, l’America) utilizzando la memoria del cinema e la libertà della fiaba, entra però sempre in conflitto con la sua cultura di italiano che ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista. A partire da Per qualche dollaro in più, Leone può permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua ossessione documentaria per il mito. Si occupa di ogni dettaglio, dalla costruzione delle scenografie alla scelta delle armi. Una favola cinematografica per funzionare deve convincere gli spettatori che quello che vedono stia accadendo realmente”.
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