Prosegue il turbolento 2023 di Hollywood. Il sindacato degli sceneggiatori è in sciopero dal 2 maggio e, per un soffio, gli Studi sono stati sfiorati dall’eventualità di una doppia mobilitazione. Lo Screen Actors Guild, che rappresenta 160mila attori, in trattative con l’Allience of Motion Picture and Television Producers hanno annunciato alla scadenza del confronto tra le parti che i negoziati proseguiranno sino al 12 luglio.
Anche gli attori chiedono aumenti salariali e il ricalcolo dei diritti d’autore sullo streaming, oltre che una normativa che protegga dall’uso dell’intelligenza artificiale, tema che agita i lavoratori dello spettacolo a Hollywood e non solo.
Doppio sciopero scongiurato, per ora. Ma se gli attori dovessero fermarsi gli Studios si ritroverebbero davanti a uno stop quasi totale delle produzioni, già in parte arrestate da quando gli sceneggiatori hanno incrociato le braccia. Il 12 luglio Hollywood potrebbe dover affrontare, per la prima volta dopo oltre 60 anni, un doppio sciopero paralizzante.
Al fianco della società giapponese ci sarebbe, come socio di minoranza, la Apollo Global Management, colosso del private equity
La responsabile delle armi sul set del western è stata ritenuta colpevole per l'omicidio involontario di Halyna Hutchins. Il processo che riguarda Alec Baldwin si svolgerà a luglio
Al grido di “tanti mestieri, una sola lotta”, in 2000 sono già scesi in piazza domenica 3 marzo a Los Angeles. I sindacati dei tecnici chiedono ai produttori di rinegoziare il loro contratto che scade il 31 luglio.
Il documento sancisce ufficialmente la fine della più lunga battaglia sindacale della storia di Hollywood. Aumentati i compensi minimi e "arginata" l'AI