Scioperano le troupe. Allarme della filiera

Scioperano le troupe, si fermano mercoledì 31 luglio i set dei film e delle serie tv: lo annuncia una nota di Slc-Cgil e Fistel-Cisl, spiegando che la mobilitazione andrà avanti anche il 7 e l’8 agosto. “Troppe le distanze nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro – spiegano Slc-Cgil e Fistel-Cisl – in merito ai minimi sindacali richiesti dal sindacato ed ai livelli inquadramentali richiesti per alcune figure, considerati essenziali dai lavoratori stessi”. Tra i set che si fermeranno, quelli delle serie tv Vite in fuga, Sei bellissima per la regia di Andrea Molaioli, Nero a metà 2 diretta da Marco Pontecorvo, Summertime ispirata a Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia, La guerra è finita di Michele Soavi con Isabella Ragonese e Michele Riondino e del film E’ per il tuo bene di Rolando Ravello con Marco Giallini, Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Isabella Ferrari. “Ulteriori tre giornate di sciopero verranno effettuate nel mese di agosto e verranno comunicate successivamente”. 

L’ANICA (associazione delle industrie cinematografiche, audiovisive e multimediali), l’APA (associazione dei produttori audiovisivi) e l’APE ( associazione dei produttori esecutivi) “ribadiscono che tutti i componenti della delegazione dei datori di lavoro hanno fino a questo momento operato per trovare soluzioni e punti di mediazione su tutti in temi in discussione”. E affermano che “l’ultima comunicazione congiunta ANICA, APA, APE del 23 luglio u.s. ha puntualizzato che, dati alla mano, le conseguenze di talune richieste di parte sindacale sarebbero estremamente pericolose per l’occupazione e per la vitalità di questo comparto, poiché metterebbero a rischio la possibilità di realizzare una parte importante dell’attuale produzione”. Sottolineando che “le richieste economiche di alcune delle sigle sindacali erroneamente descritte come ‘paghe di fatto’ maggioritarie nel settore, che puntano a essere applicabili a tutti i prodotti, sono retribuzioni che possono essere sostenute solo da pochissime produzioni” e che “appare anche pretestuoso che il sindacato rivendichi il mancato riconoscimento, sostanzialmente di pochissime figure professionali”, le associazioni in oggetto sostengono che “al fine di approfondire tutti i dati oggettivi senza assumere posizioni che appaiano più corporative che sindacali”, manterranno la massima disponibilità “a proseguire il confronto inspiegabilmente interrotto dalle organizzazioni sindacali”.