La guerra dei nonni: Salemme e Tortora come Tom & Jerry

Come Tom e Jerry, gatto e topo dei cartoni animati, anche Max Tortora e Vincenzo Salemme se ne fanno di tutti i colori nella commedia per famiglie 'La guerra dei nonni', in arrivo con Medusa il 30 novembre in circa 300 copie


Come Tom e Jerry, gatto e topo dei cartoni animati in perenne conflitto, anche Max Tortora e Vincenzo Salemme se ne fanno di tutti i colori nella commedia per famiglie La guerra dei nonni, in arrivo con Medusa il 30 novembre in circa 300 copie. La coppia comica (inedita) si muove nel mondo quotidiano delle rivalità familiari. Il nonno Jerry, un po’ all’antica ma affidabile, da sempre si occupa della casa, mentre il nonno Tom, narciso e sbruffone, era in giro per il mondo, tra avventure e seduzioni, ma ora ha deciso di tornare alla base e occuparsi dei suoi affetti prima che sia troppo tardi.

Quanto Tom piomba in casa di Federica (Ana Caterina Morariu) e di suo marito Ernesto (Luca Angeletti) porta una ventata di trasgressione e caos che piace molto ai nipotini: la più piccola alle prese con un’amica immaginaria venuta da Marte, quello di mezzo afflitto da una dislessia non diagnosticata e la più grande, adolescente, con le prime ribellioni. A peggiorare la rivalità tra i due maturi signori anche il sogno di poter conquistare la vicina di casa Viki (Bianca Guaccero), mentre Gaetano (Herbert Ballerina) è un delivery con l’ambizione di dispensare consigli non richiesti.

Diretto da Gianluca Ansanelli e prodotto da Giampaolo Letta per Medusa e Marco Belardi per Greenboo, il film è decisamente pensato per il grande pubblico e per tutte le età. Secondo Ana Caterina Morariu ha anche un retrogusto sentimentale, “mi sono commossa vedendo le immagini dei nonni che tengono per mano i nipoti, io non sarei quella che sono senza i miei nonni. E se oggi si pensa che gli anziani non abbiano più nulla da insegnare, si sbaglia di grosso”.

Herbert Ballerina afferma: “È più difficile oggi fare comicità perché il comico inizia a farsi troppe domande e troppi scrupoli nell’era del politicamente corretto, ci vuole la libertà di dire quello che ci viene in mente per far ridere”.

Per Vincenzo Salemme, non è questione di politically correct: “Far ridere è sempre stato complicato, capisci che hai fatto bene solo quando senti le risate in sala. Non ci sono segreti né regole, io preferisco una comicità garbata, senza volgarità, ma non credo che si possa cambiare nel giro di pochi anni quello che è così da sempre. Bisognerebbe essere culturalmente corretti anziché politicamente corretti”.

Per Max Tortora, che presta a nonno Tom la notevole statura, in contrasto con quella del minuto Salemme, “far ridere è un dono di dio, dover far ridere a tutti i costi è una condanna. Ma chi è che stabilisce il limite del politicamente corretto?”.

In chiusura Giampaolo Letta fa qualche considerazione sulla situazione attuale del botteghino: “A Medusa siamo stati sempre ottimisti anche nei periodi più bui, adesso è in atto una ripresa della frequentazione delle sale. Facciamo i complimenti a Paola Cortellesi per un risultato ottimo. Quando c’è un film che interessa veramente, come accaduto con La stranezza, con Aldo Giovanni e Giacomo o con Le otto montagne, si riaccende l’interesse anche per il film italiano, così come è avvenuto per Barbie e Oppenheimer. Il pubblico cerca la qualità e l’originalità, deve avere delle buone motivazioni per uscire di casa”. Infine su questo prodotto: “In tutti i film che stiamo distribuendo i bambini sono protagonisti, è un caso, ma è anche vero che siamo convinti che la famiglia vada riportata al cinema e poi qui è nata una nuova coppia comica”.

 

 

 

 

Cristiana Paternò
20 Novembre 2023

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