Scamarcio: Ulisse in un mondo di migranti


A Mochos, un paesino da cartolina vicino a Heraklion, sull’isola di Creta, il regista Costantin Costa-Gavras, a 75 anni compiuti e dopo quarant’anni di lunga carriera, sta girando per la prima volta un film nel suo paese d’origine, la Grecia, che lasciò a 19 anni, realizzando poi quel film di denuncia sul colpo di Stato dei Colonnelli, Z-L’orgia del potere, con il quale vinse l’Oscar come miglior film straniero nel 1969. La pellicola, coprodotta da Francia e Grecia e dal 2009 distribuita in Italia da Medusa, dovrebbe debuttare al prossimo festival di Berlino: Eden is West è l’odissea di un ragazzo, dal suo arrivo a nuoto in un villaggio turistico di nudisti nel Mediterraneo fino a Parigi, meta finale del viaggio. Il ritratto è quello della società di oggi visto da Elias, giovane clandestino, interpretato da Riccardo Scamarcio, che parla un linguaggio che fonde tutte le lingue del Sud del mondo. Elias deve adattarsi alle situazioni spesso dure in cui s’imbatte: unico strumento per sopravvivere.

“È una storia d’attualità, sospesa tra dramma e commedia – ha spiegato il regista incontrando i giornalisti italiani a Creta – Le avventure che vive Elias sono metafore della nostra società, piena di ipocriti che vivono nella necessità di sicurezza. Per risolvere il problema dell’immigrazione clandestina non serve a nulla punire, come sta avvenendo ora anche nel vostro Paese. Volevamo punire Saddam Hussein e vediamo i risultati. Occorre invece aiutare chi vuole emigrare per trovare un futuro migliore. Scamarcio è un attore formidabile, per questo l’ho voluto a tutti i costi, insieme con Juliane Koehler, Eric Caravaca e Ulrich Tukur. Scamarcio rappresenta qui l’uomo che cade sulla terra, di cui non si conosce né identità né la lingua: è una sorta di Ulisse, in cerca di una casa, solo che mentre il personaggio di Omero ne aveva una verso cui tornare, Elias non ce l’ha. Oggi avverto una grande necessità di cambiamento, in Grecia come in Francia, mio Paese di origine: non ho votato per Sarkozy, ma spero mantenga gli impegni presi”.
Per Scamarcio essere stato scelto da Costa-Gavras è stata “una manna dal cielo, è una svolta nella mia carriera e allontanarmi un po’ da casa mi ha fatto vedere le cose in modo diverso. Ma tornerò presto in Italia per girare il film di Michele Placido sul ’68, Il grande sogno, e per finire le riprese di Italians di Giovanni Veronesi. In futuro potrebbe tornarmi anche la voglia di fare un altro teen movie, ma ho fame di personaggi complessi. Per interpretare il personaggio di Elias, che vive il sesso non come piacere ma come strumento e merce di scambio, ho cercato d’immedesimarmi nella sua ingenuità e nella sua etica. Io l’ho interpretato un po’ come Charlot che fugge alla sola vista di un’uniforme. Questo è il film più fisico che ho fatto: salto, corro, scavalco e sono sempre in scena. Quando accendo la tv, vedo solo cose estreme dall’Italia: mi sembra che in questo momento gli immigrati li picchiamo. Beppe Grillo è l’unico che incarna la voglia di cambiare. Si può condividere o meno il suo modo d’agire, ma è stato il primo a denunciare certi scandali, dal caso Parmalat alla Telecom. Ciò che sta succedendo nella città partenopea è un chiaro riscontro di come il popolo italiano sia uno dei più volubili. Berlusconi ha capito qual era il terreno fertile nel nostro Paese, cioè la paura di perdere il proprio orticello”.

09 Giugno 2008

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