Aveva “illuminato” film della Storia del cinema, Il sorpasso di Dino Risi, Il portiere di notte di Liliana Cavani, Zabrinskie Point di Michelangelo Antonioni.
92 anni, quelli del toscano Alfio Contini, storico direttore della fotografia del cinema italiano: nato a Castiglioncello, inizia la carriera come assistente operatore e poi operatore alla macchina, fino al 1960, anno da cui diviene direttore della fotografia con La regina dei tartari di Sergio Grieco e Chiamate 22-22 tenente Sheridan di Giorgio Bianchi. Da questi primi due, il via per una carriera costellata da oltre 100 titoli, molti capolavori, e al fianco di maestri, in particolare sodale, per sette film, è stata la collaborazione con Dino Risi, oltre a Il sorpasso, ha firmato anche la fotografia di opere come I mostri e La moglie del prete.
Un’altra collaborazione continuativa anche quella con Adriano Celentano, per 8 film: da Mani di velluto a Bingo Bongo.
La sua biografia professionale s’è costellata di altri prestigiosi nomi, che hanno diretto i film di cui lui ha curato la fotografia: Duccio Tessari per Per amore… per magia…, Giuseppe Colizzi per Dio perdona… io no!, Vittorio De Sica per I girasoli, Mario Monicelli per La mortadella, Lina Wertmüller per Francesca e Nunziata, e ancora Pasquale Festa Campanile e Lucio Fulci.
Alfio Contini s’è spento a Roma, il 23 marzo scorso.
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