Il 5 marzo 2024 Roman Polanski sarà processato per diffamazione a Parigi per aver messo in dubbio la veridicità delle accuse di abusi sessuali che l’attrice Charlotte Lewis ha lanciato contro di lui. Lo ha stabilito il tribunale di Parigi, come scrive l’agenzia di stampa France Presse. Sarà la prima udienza in Francia legata alle accuse di aggressioni sessuali che coinvolgono il regista polacco naturalizzato francese, oggi ottantanovenne.
Nel 2010 l’attrice britannica, interprete del film Pirati di Polanski del 1986, aveva affermato di essere stata “abusata sessualmente” dal regista nel suo appartamento parigino all’inizio degli anni ’80, quando lei aveva 16 anni. In un’intervista pubblicata da Paris Match nel dicembre 2019, Polanski aveva però messo in dubbio questa testimonianza. “La prima qualità di un buon bugiardo è un’ottima memoria. Si cita sempre Charlotte Lewis tra i miei accusatori senza mai mettere in evidenza le sue contraddizioni”, aveva detto il regista. Accusandola di “odiosa menzogna”, il regista aveva citato in particolare alcune dichiarazioni attribuite all’attrice in un’intervista del 1999 al tabloid britannico News of the World: “Sapevo che Roman aveva fatto qualcosa di sbagliato negli Stati Uniti, ma volevo essere la sua amante (…) Probabilmente lo volevo più di quanto lo volesse lui”. Ma l’attrice aveva contestato la veridicità di queste dichiarazioni già nel 2010. “Molte citazioni attribuitemi nell’articolo di News of the World non sono precise”, aveva detto. In seguito all’intervista rilasciata a Paris Match, gli avvocati di Charlotte Lewis hanno intentato una causa civile nel marzo 2020, che ha portato al deferimento del regista al tribunale penale. Nella legge sulla stampa francese questo rinvio è quasi automatico e la sostanza delle accuse viene esaminata in udienza.
Il regista sarà rappresentato dai suoi avvocati, mentre l’attrice ha previsto di assistere di persona. “Charlotte Lewis si presenterà in tribunale”, ha detto l’avvocato Benjamin Chouai all’AFP, giudicando “deplorevole” l’assenza del regista, che invece “resta molto attivo mediaticamente”.
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