‘Riposte feministe’, la protesta arriva sul red carpet

Applausi a scena aperta per Riposte feministe di Marie Perennes e Simon Depardon, un documentario che racconta dall’interno il movimento femminista francese contro il femminicidio


CANNES – I nomi di 129 donne vittime della violenza domestica, uccise da mariti e compagni, sono scritti su un lungo lenzuolo bianco srotolato sul red carpet di Cannes. È un’azione delle femministe del movimento “Les Colleuses” che hanno portato la loro protesta sulla Montée des Marches, in questa domenica di festival. Mentre sulle scale del Palais sale il cast di un film del concorso, Holy Spider di Ali Abbasi, alla Sala Bunuel viene applaudito a scena aperta Riposte feministe di Marie Perennes e Simon Depardon, un documentario che racconta dall’interno il movimento femminista francese.

Sono ragazze coraggiose che hanno deciso di opporsi alla violenza sessista – una vera e propria strage, in Francia come in Italia, e quasi sempre perpetrata da uomini conosciuti, legati alla vittima – attraverso azioni dimostrative, per riprendersi la strada, specie di notte. Contro la cultura dello stupro, per il diritto al proprio corpo e alla propria libertà. Sull’onda anche del movimento internazionale #MeToo e delle manifestazioni di piazza. 

Armate di colla e volantini le ragazze si organizzano in molte città, da Parigi a Marsiglia, da Brest a Saint-Etienne dove vengono tappezzati i muri di slogan che invitano le “sorelle” all’empowerment. “Determinazione e coraggio” è uno dei loro slogan, fantasiosi e creativi, spesso ironici, come questo: “Anche un cane capisce il no”.

Presentato dal delegato generale del festival Thierry Frémaux in una sala affollata, con in platea anche le registe attiviste Catherine Corsini e la polacca Agnieszka Holland, il film intende dare voce alle attiviste, restituire il loro dibattito interno, mostrare cosa vuol dire opporsi al patriarcato. È la protesta di una maggioranza che si vorrebbe ridotta al silenzio, che viene intimida con la violenza: le donne subiscono assalti, stupri, vengono uccise sotto l’etichetta assurda di delitto passionale e spesso sono anche colpevolizzate come vittime.

Les Colleuses, le incollatrici, girano per le città con i poster autoprodotti, rischiando una multa se non l’arresto e ricevendo spesso insulti dalle finestre, insulti a cui rispondono alzando la voce. “C’è il mio impegno femminista personale e una grande curiosità. Sono entrata come attivista in questo mondo dove regnano determinazione, rabbia e sete di giustizia e con Simon – dice Marie Perennes – avevo il desiderio di raccontarne il vocabolario e le azioni di questa campagna che attraversa la Francia”. Sono 200 i gruppi femministi francesi, una ventina quelli presentati nel film: “Violenza sessista, risposta femminista!”

Cristiana Paternò
22 Maggio 2022

Cannes 2022

Cannes 2022

‘La Cospirazione del Cairo’, thriller politico in Egitto, tra Islam e servizi segreti

Una vicenda di torture e spionaggio nel thriller del regista svedese di origine egiziana Tarik Saleh. Vincitore del premio alla miglior sceneggiatura al Festival di Cannes e nelle sale italiane dal 6 aprile 2023 con il titolo La Cospirazione del Cairo

Cannes 2022

Per ‘Le otto montagne’ ci siamo ispirati a ‘La meglio gioventù’

L’incontro con la stampa italiana di Charlotte Vandermeersch e Felix Van Groeningen, Prix du Jury a Cannes 2022: i produttori “Gianani e Gangarossa ci hanno teso una mano per il futuro” e “lavorando a questo film abbiamo conosciuto il cinema italiano contemporaneo: Favolacce, Alice Rohrwacher e il cinema di Carpignano”.

Cannes 2022

Il dono di Lindon e l’emozione di Trinca

La parola alla giuria del 75°. Il presidente Vincent Lindon ha voluto esprimere la gratitudine “per avere cambiato la vita di alcune persone”, mentre l’attrice italiana Jasmine Trinca dichiara "ci salutiamo con il cuore pieno"

Cannes 2022

Cannes, Franceschini: “il cinema italiano è protagonista”

Il ministro della Cultura celebra il premio al film Le otto montagne, con Alessandro Borghi e Luca Marinelli, Prix du Jury, ex aequo con la co-produzione italo-polacca Eo di Jerzy Skolimovski


Ultimi aggiornamenti