Grande trepidazione a Catanzaro per la presenza di uno dei maggiori divi hollywoodiani della sua generazione, Richard Gere, ospite oggi – 5 agosto 2022 – del Magna Graecia Film Festival. Dopo la conferenza stampa della mattina, l’attore stasera sarà protagonista di un talk e di una masterclass aperta al pubblico; a seguire, la proiezione del film Ufficiale e gentiluomo a quarant’anni dalla sua uscita. Per l’occasione, Gere riceverà la Colonna d’Oro alla carriera, premio realizzato dal maestro orafo crotonese Michele Affidato.
L’attore inizia la conferenza affermando il suo legame con l’Italia, “la mia seconda casa”. Poi continua parlando di cinema e dice: “Non so come sarà quello del futuro. Tutto sta cambiando velocemente, ma troveremo sempre una casa nei festival, soprattutto in quelli locali come questo. Le persone si riuniscono in maniera speciale, non c’è un fine commerciale ma è qualcosa che riguarda la gente. C’è un senso di comunità nel condividere storie”.
“Sono un dinosauro e sono felice di esserlo. – ammette ironicamente Gere, quando gli viene chiesta la sua opinione sulle nuove tecnologie e le modalità di fruizione del cinema – Mi sono chiesto quando sia stata l’ultima volta che sono andato al cinema e mi sono accorto che sono passati anni per colpa del Covid. Il modo di godere i film è cambiato. Ma d’altro canto i piccoli film indipendenti hanno l’occasione di essere visti da un pubblico molto più ampio. Certo, si è perso il senso di comunità. All’inizio della narrazione ci si raccontava storie attorno al fuoco. Si diceva: ‘Ti ho mai raccontato la storia di…’ e tutto iniziava. Era sempre un racconto a vantaggio di tutti i presenti. Si è perso un po’ il senso di tutto ciò”.
Sull’eventualità di realizzare un remake o un sequel di Pretty Woman, Gere spiega: “Sono passati tanti anni, nessuno di noi voleva fare un sequel o un remake. Ogni tanto il regista Garry Marshall mi proponeva l’idea di un sequel: ‘che ne pensi se il protagonista si candidasse in politica e poi i media scoprissero che la moglie era stata una prostituta?’. Ma non siamo mai andati oltre questo livello. Il successo di Pretty Woman è stato inaspettato, doveva essere un piccolo film, ma è stato molto di più, facendo immedesimare in tanti. È come innamorarsi, non si decide, succede e basta. È qualcosa di magico, come polvere di fata. Non puoi imporlo. Se fosse possibile deciderlo a tavolino, ogni film sarebbe speciale, ma non è così. Capisco l’impulso commerciale di fare remake, reboot e tutto il resto, ma a livello artistico non hanno alcun senso”.
L’attore conclude sull’ipotesi di darsi prima o poi alla regia: “Il regista non è questa figura intoccabile. Il cinema è sempre stato un lavoro di collaborazione, quindi non ho mai sentito questa esigenza. Mi basta l’idea di collaborare. Devo dire, che a parte qualche film che avrei preferito non fare perché non ho avuto il giusto rapporto con il regista, per la maggior parte dei casi sono soddisfatto. Non dico che non succederà mai, ma quando hai quattro figli che hanno bisogno di te, non hai tempo per seguire un progetto registico che ti allontana per un anno e mezzo da loro”.
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