“Reservation Road”: il rimorso secondo Terry George


Tratto dall’omonima novella di John Burnham Schwartz, Reservation Road, in concorso alla Festa del Cinema di Roma, è diretto da Terry George (regista irlandese di Hotel Rwanda) e racconta una tragedia che purtroppo è spesso all’ordine del giorno: un pirata della strada uccide un bambino di 8 anni. Rabbia, vendetta, rimorso e tanto coraggio, uniscono le strade di due padri in una tranquilla cittadina del Connecticut. Entrambi sono segnati da tormenti e notti insonni: sia Ethan (Joaquin Phoenix) sia
Dwight (Mark Ruffalo), il pirata della strada che ha ucciso con il suo Suv l’amato figlio del professor Ethan ed è poi scappato senza prestargli soccorso.
A pesare nel drama-thriller è soprattutto “la capacità di creare mostri anche quando non ci sono – ha spiegato George – e questo ancor di più dopo l’11 settembre quando la rabbia monta per ogni cosa. Il mio non è un film sulla vendetta, ma sulla rabbia, sulle fantasie che riescono a montarla. Ed è significativo il fatto che il tragico episodio sia ambientato nel Connecticut, uno degli Stati più sicuri d’America. Internet è un mezzo affascinate che usa Ethan in maniera ossessiva, andando sui siti delle vittime dei pirati della strada. Ma alla fine nel web ci si perde e a Ethan internet serve ad alimentare ancora di più la sua rabbia”.
Un ruolo importante giocano le mogli, interpretate da Jennifer Connelly e dal premio Oscar Mira Sorvino moglie divorziata di Dwight. “Ho subito trovato il copione emozionate e ricco di suspense – aveva dichiarato Mira Sorvino – il personaggio del mio ex marito, Dwight, si consuma attraverso un autologoramento. Stravolto dal suo senso di colpa, cerca di tornare ad essere un uomo, perché in un certo senso ha perso la sua natura umana. Ruth, la donna che interpreto, è forte e ottimista, è un’insegnante di musica in una scuola elementare, ma prima era una cantante jazz. Ruth comunica meglio con i bambini che con gli adulti e alla fine sarà proprio lei ad offrire una diversa interpetazione a tutta la storia”.
Dwight è pentito di quello che ha fatto: non vive più e pensa di andarsi a costituire ogni momento, anche lui è un buon padre e sa cosa prova il professore Ethan, che però è animato solo da odio, non si aspetta più niente dalle indagini della polizia, va ossessivamente sui siti, mentre il suo rapporto con la moglie va in pezzi. Solo il tragico atto finale farà riflettere sul fatto che il rimorso può essere un dolore pari a quello della perdita di un figlio.

25 Ottobre 2007

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