Due pescatori, l’italiano Giuseppe e lo straniero o meglio l’esule tunisino Yousef, sono i protagonisti di Io, l’altro film prodotto e interpretato da Raoul Bova, esordio alla regia del 40enne tunisino Mohsen Melliti e che dal 18 maggio sarà distribuito dalla Twentieth Century Fox, dopo l’anteprima americana presentata in occasione della rassegna Los Angeles, Italia. Giuseppe e Yousef sono amici e compagni di lavoro da lungo tempo, si guadagnano da vivere con un piccolo peschereccio di loro proprietà su cui campeggia il nome, sia in caratteri occidentali che arabi. Ma il loro sodalizio fraterno verrà compromesso là in mezzo al mare, quando, dopo un sanguinoso attacco terroristico, la radio annuncia che la polizia internazionale ricerca Yousef come uno dei responsabili della strage. Un tragico caso di omonimia che travolge l’amicizia dei due pescatori.
Come ha conosciuto il regista Mohsen Melliti?
E’ venuto lui da me e mi ha conquistato la sua sincerità e voglia di fare cinema. Si è presentato, dicendomi subito: “Ho portato la sceneggiatura a molti produttori ma nei loro occhi c’era tanta indifferenza per uno straniero come me”.
Un messaggio di solidarietà e convivenza quello che il film lancia?
Un invito ad abbattere ogni pregiudizio, mettere da parte qualsiasi diffidenza e sospetto verso l’altro come quello che nasce tra i due amici Giuseppe e Yousef, due vittime collaterali che vivono sulla loro pelle la cosiddetta guerra di civiltà.
Perché tanto odio?
Posso dirti che mi è capitato di vedere dei videogiochi con mio figlio Alessandro, e ne ho scoperto uno orribile del tipo ‘spara e uccidi’, in cui gli arabi sono l’obiettivo centrale, il nemico da abbattere. E’ una cosa assurda, perché già da bambini si educa all’odio. E allora la drammatica vicenda di Giuseppe e Yousef sulla loro barca non è altro che quello che accade nel mondo ai giorni nostri. Il loro peschereccio diventa specularmente uno dei tanti teatri di guerra nati dalle incomprensioni e dai pregiudizi.
Come è stato tornare sul set con Claudio Fragasso in Milano Palermo il ritorno, c’è qualche new entry nel cast ?
Ottimo, come rivedere una famiglia. Nel film, che verrà distribuito dalla Buena Vista International, sono sempre il capo scorta, il vicequestore aggiunto Nino Di Venanzio. Nel cast ritroviamo Giancarlo Giannini, il ragioniere della mafia che ha deciso di collaborare con la giustizia, Ricky Memphis, l’ispettore superiore. I nuovi personaggi sono: Enrico Lo Verso nei panni del figlio del clan Scalia; Libero De Rienzo l’agente scelto fratello di quell’agente di scorta, impersonato da Valerio Mastandrea, ucciso anni prima e infine la coppia in crisi di ispettori interpretata da Gabriella Pession e Simone Corrente.
Altri progetti?
Ho finito di girare The Company, tratto dal libro di Robert Littell film per la tv americana che narra l’attività della CIA per oltre 40 anni, diretto da Mikael Salomon e prodotto da Ridley e Tony Scott.
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