Quilici e la Sicilia liberata dagli Alleati

Dallo sbarco delle truppe angloamericane a Pantelleria alla ritirata nazista da Messina. Questo l'arco di tempo della Seconda guerra mondiale combattuta nell’isola che il doc Sicilia ’43 approfondisce


TAORMINA. Dallo sbarco delle truppe angloamericane a Pantelleria l’11 giugno ’43 alla ritirata nazista da Messina della metà agosto ’43. E’ questo l’arco di tempo della Seconda guerra mondiale combattuta nell’isola siciliana che il documentario di Folco Quilici Sicilia ’43 approfondisce, utilizzando immagini provenienti dagli archivi americani, da quello personale del regista. “E dallo straordinario Archivio Luce un patrimonio ancora da esplorare. Ho scelto di non restaurare i filmati utilizzati perché conservassero il sapore della loro età”.

Per Quilici la Sicilia torna ad essere terra d’invasione, dopo quelle di greci, fenici, romani, arabi, normanni. Tutto avviene a poco più di tre mesi dalla visita ufficiale in Sicilia del re Vittorio Emanuele III. Quella stessa popolazione che aveva accolto con calore il sovrano nel giro di poco tempo accoglie come liberatori gli americani.
La conquista dell’isola da parte dell’esercito alleato avviene in tempi rapidi mentre per Mussolini si prepara il ‘voto di sfiducia’ del Gran Consiglio del 25 luglio ’43 e il suo arresto. “Mi sono accorto che ci sono documentari su quest’isola che parlano dei luoghi, ma che mancava il racconto di quanto accaduto nel 1943. Ho cercato nei tempi del documentario una sintesi che desse un’idea di questo primo attacco verso l’Europa che cominciava dalla Sicilia, le rivalità tra inglesi e americani, la difesa accanita dei tedeschi e  la scomparsa di ogni difesa italiana”.

Quilici, che ha sempre avuto la Sicilia nel cuore e soggetto dei suoi lavori, è attento soprattutto a ricordare gli episodi militari che hanno visto i soldati italiani, nonostante la carenza di strumenti bellici adeguati e moderni,  opporsi con coraggio e determinazione all’avanzata alleata. Ma l’autore pone anche l’accento sulle stragi di soldati prigionieri e civili italiani provocate dagli americani. Crimini di guerra rimossi e dimenticati secondo alcune fonti storiche citate dal documentario.
“Ci fu anche una terribile rappresaglia tedesca, ma era la conseguenza di un attentato che avevano subito. Gli americani si resero invece colpevoli di sopraffazioni e violenze senza motivo sui civili che non erano loro ostili”. E Quilici ci ricorda anche quegli schiaffi a un soldato depresso da parte del generale della settima armata americana Patton,  episodio che sarebbe stata successivamente la ragione dell’allontanamento del generale dal fronte italiano.
Su tutto domina una terra di splendore e civiltà inimitabili, devastata dalla distruzione bellica.

Taormina 2015

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