Pubblichiamo una lettera di Giorgio Gosetti a Corrado Augias a proposito dell’inchiesta di “Repubblica” sullo stato di salute del cinema italiano
Caro Augias, l’ampia inchiesta di Michele Smargiassi pubblicata da “La repubblica” e relativa alla vera o presunta morte del cinema italiano, oppresso e colonizzato da Hollywood, tocca certo un nervo scoperto di tutti quanti amano questo cinema e ne hanno a cuore il futuro. Vale la pena però di qualche precisazione, magari nell’appartato luogo di riflessione delle lettere. I dati a cui si fa riferimento sono un po’ vecchiotti (capita quando si elabora un’inchiesta) e consumano in un breve inciso la vera notizia del giorno: quattro film italiani nella hit parade dei dieci più visti del momento. Una notizia che fa sensazione e che, anche se fosse episodica ma speriamo di no, deve far riflettere.
Più importante: il catastrofismo di certe voci del cinema italiano non è forse immotivato, ma suonerebbe diverso se si ricordasse che ciò che vale per l’Italia è tanto più vero per l’Europa intera, adesso anche per la Francia. Ovvero: c’è un confronto culturale in atto e l’America ha sicuramente vinto i primi round. Da noi ai punti, altrove per knock down. Ma il gong finale non è suonato, tutt’altro se si mantiene il senso delle proporzioni e si accetta che i tempi mitici degli anni ’50 non tornano, o torneranno in modo diverso quando sarà la cultura europea a prendersi la rivincita. Voglio dire tutta la cultura e non solo il cinema.
Fatte queste considerazioni, invitiamo chi ha voglia di saperne di più sulla salute del cinema italiano a fare come il buon dottore che prende la febbre al malato tutti i giorni, senza precipitare la diagnosi. Un buon modo è saperne di più sui risultati della promozione del cinema italiano all’estero condotta da Italia Cinema. O magari collegarsi al nostro giornale online per scoprire che i problemi ci sono, ma che si vedono anche alcune soluzioni. Basti dire che Pane e tulipani di Silvio Soldini è ancora fra i primi incassi in Germania e Giappone, che I cento passi è fra i film più venduti dell’anno, che al festival di Cannes già cresce l’attesa per il film di moretti, che L’ultimo bacio di Muccino veleggia verso i 20 miliardi. O queste non sono notizie degne di un’inchiesta?
Da osservatore esterno, non crede che il piacere del fracasso giornalistico qualche volta oscuri la realtà dei fatti?
Cordialmente
Giorgio Gosetti (direttore di Italia Cinema)
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