A Non essere cattivo scritto da Claudio Caligari con Francesca Serafini e Giordano Meacci è andato il Premio Amidei 2016, premio internazionale alla migliore sceneggiatura cinematografica che si è svolto a Gorizia. A dare l’annuncio, alla presenza dei due sceneggiatori Francesca Serafini e Giordano Meacci, lo sceneggiatore, regista e giurato del Premio Amidei Francesco Bruni e il direttore organizzativo del Premio Giuseppe Longo. Queste le motivazioni: “Molto spesso la storia del cinema si presenta agli occhi di noi spettatori come un fiume che scorre carsicamente lungo greti tortuosi. La storia, anzi le molteplici storie di cui è fatta la storia si nascondono per poi emergere quando pensiamo non sia più possibile. A volte è un semplice caso, a volte è la presenza di un film dall’assoluta compiutezza tematica e formale a imporre la definitiva consacrazione di chi è sempre stato fieramente ai margini dell’industria. Per la profondità di analisi politico-sociale, per l’originale connubio di rigore estetico e passione cinefiliaca e per la capacità di presentarsi al pubblico come fedele rispecchiamento della personalità del proprio autore, il Premio Amidei 2016 va a Non essere cattivo”.
Un Premio – dichiara Francesco Bruni – che arriva dopo “una discussione accesa ma Non essere cattivo ha messo d’accordo tutti quanti perché ha un fortissimo fondamento nella scrittura. Conoscendo la cifra stilistica di Amidei, il film si inserisce in quella linea”.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci