Consegnati alla presenza del ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini i Premi De Sica 2014. Il ministro, prendendo la parola, ha ricordato Vittorio De Sica a quarant’anni dalla sua scomparsa. “Ricordo quando venne a Ferrara per Il giardino dei Finzi Contini, la casa dei miei genitori confinava con il Tennis Club Marfisa, dove lui girava e che Bassani aveva frequentato. Non posso dimenticare quell’uomo elegante, vestito di bianco che vedevo da bambino”. Per il ministro, che ha consegnato i premi alla presenza del presidente del premio Gian Luigi Rondi, e dei figli di De Sica Manuel e Christian, nei saloni di Palazzo Barberini, “la storia italiana è stata vincente quando ha saputo investire sui propri talenti. Un’eccellenza che tutto il mondo ci invidia e che solo noi spesso non consideriamo. Siamo il terzultimo paese quanto a fiducia nel futuro. Invece mai come adesso, all’inizio della globalizzazione, il talento è utile. Una bella idea ha di fronte opportunità straordinarie. Siamo un paese pieno di contraddizioni, che si vanta di avere il patrimonio storico più grande del mondo, ma in cui calano i lettori, le persone che vanno al cinema e che visitano i musei. L’Italia deve investire su se stessa e sulla sua vocazione, perché la vocazione è sempre più importante in un mondo globale. Cosa abbiamo noi se non il patrimonio storico e il talento?”. E ha concluso: “La politica non ha saputo investire su questa vocazione del paese che fa bene anche alla nostra economia, per me il ministero della Cultura è il primo ministero economico. L’Expo 2015 può essere grande occasione in questo senso”.
I Premi Vittorio De Sica vanno ogni anno a personalità di rilievo nel campo del cinema e delle altre arti, della cultura, delle scienze e della società per il complesso della loro carriera, o per meriti rilevati nel corso dell’anno. Tra i premiati di quest’anno anche Ettore Scola, assente per un infortunio, per il suo lavoro su Fellini Che strano chiamarsi Federico, prodotto e distribuito da Istituto Luce Cinecittà. Premiata anche Fabiola Gianotti, nuova direttrice del Cern di Ginevra. Tra i riconoscimenti quello a Sydney Sibilia, per l’opera prima Smetto quando voglio. Alessandro Benetton è stato premiato per il progetto di sviluppo di The Space Cinema, primo circuito cinematografico italiano di cui 21 Investimenti ha detenuto la maggioranza dal 2009, anno in cui la società di private equity ha acquisito il circuito Warner Village e il circuito Medusa, dando vita a un nuovo player sul mercato italiano. Per il teatro premiati anche Ascanio Celestini ed Emma Dante, per l’editoria Elisabetta Sgarbi. Premi speciali a Walter Veltroni e Romano Prodi.
Di seguito tutti i premiati nel campo del cinema italiano:
Alessandro Benetton – Distributore
“Per la sua vitalità nel settore dell’imprenditoria prestato al cinema dalla grande industria”
Luca Bigazzi – Direttore della fotografia
“Per le splendide immagini della sua fotografia che ne fa a pieno diritto uno degli autori principali dei film”
Lionello Cerri – Produttore
“Per l’incontro felice che ha operato fra la produzione, l’esercizio, la distribuzione”
Gianluca Farinelli – Cineteca di Bologna
“Perché è riuscito a trasformare, attraverso gli anni, la Cineteca di Bologna in un prezioso punto di riferimento per quanti amano il cinema di ieri ma anche quello di oggi”
Marco Giallini – Attore
“Per il suo pieno dominio dell’arte della recitazione, al cinema soprattutto, ma anche in teatro e in televisione”
Alba Rohrwacher – Attrice
“Per la vibrante sensibilità di tutte le sue interpretazioni affinate attraverso gli anni da esperienze via via sempre più mature”
Amedeo Salfa – Montatore
“Per la passione e l’impegno dedicati alla sua professione di montatore specie quando è messa al servizio delle regie di Pupi Avati”
Sydney Sibilia – Regista esordiente
“Per l’esordio particolarmente felice con il film Smetto quando voglio in grado di ottenere sia il plauso della critica sia quello del pubblico”
Ettore Scola – Regista per Che strano chiamarsi Federico
“Per il merito di avere riportato in vita, sia con repertorio che con episodi abilmente ricreati il mito del grande Fellini in Che strano chiamarsi Federico“
Walter Veltroni – Regista per Quando c’era Berlinguer
“Per il fervido impegno cinematografico sostenuto da una profonda passione politica con partecipazione diretta e felicemente dimostrata dal suo bellissimo film Quando c’era Berlinguer in ricordo dell’On.le Enrico Berlinguer, segretario politico del Partito Comunista Italiano, nel 30° della sua scomparsa”
Tra i Premiati-Altre arti figurano:
Laura Delli Colli – Critica cinematografica
“Per le sue feconde esperienze nel campo della comunicazione del cinema sia come valentissima critica sia per oltre un decennio con la sua Presidenza del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani”
Paolo Mereghetti – Critica cinematografica
“Per aver, insieme con l’esercizio intelligente e competente della critica cinematografica, curato quel Dizionario dei film che un anno dopo l’altro è la guida sicura per poter conoscere e approfondire tutti i film usciti nelle nostre sale”
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci