L’Accademia dei César, che assegna gli “Oscar francesi”, ha annunciato che escluderà dalla cerimonia 2023 – che si terrà il 24 febbraio a Parigi – chiunque sia stato chiamato in causa dalla giustizia “per fatti di violenza”, dopo le rivelazioni sull’attore Sofiane Bennacer, protagonista di Forever Young di Valeria Bruni Tedeschi, presentato al festival di Cannes 2022 (leggi qui il nostro articolo) e apprezzato dalla critica. La regista e attrice, anche compagna di Bennacer, aveva presentato a Roma il suo film il 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne. Il giorno precedente il quotidiano francese Libération aveva pubblicato un lungo servizio dedicato alle accuse rivolte all’attore, indagato per “stupro e violenze su congiunto” in ottobre. La regista aveva quindi letto ai giornalisti un testo con le sue dichiarazioni in proposito in occasione della conferenza stampa, difendendolo con convinzione.
In un comunicato, l’Accademia dei César avverte: “Per rispetto delle vittime (anche presunte, in caso di iscrizione nel registro degli indagati o di condanna non definitiva), è stato deciso di non mettere in luce persone che sarebbero perseguite dalla giustizia per fatti di violenza”. L’Accademia ha specificato che saranno “esclusi discorsi a nome della tal persona”, anche qualora un César dovesse essere assegnato alla persona in questione in seguito al secondo turno di voti.
La prossima udienza del caso Weinstein a New York è in programma il 18 settembre 2024. L'ex produttore è da qualche giorno ricoverato in ospedale a Manhattan, dove è stato sotto posto a un intervento al cuore
Il giudice Curtis Farber ha indicato che la selezione della giuria potrebbe cominciare il 12 ottobre. La condanna del 2020 per aggressioni sessuali e stupro di terzo grado era stata annullata lo scorso aprile
Tra i firmatari Jacques Audiard, Mathieu Amalric e Swann Arlaud di Anatomy Of A Fall. "Chi afferma che 'non si può più dire nulla' confonde la libertà di espressione con il privilegio".
Il produttore, i cui reati sessuali hanno dato vita al movimento #MeToo, dovrà scontare a Los Angeles un’altra condanna in attesa di un nuovo processo