Pinocchio 3000

Pinocchio 3000, nuova versione animata in chiave supertecnologica della favola di Collodi, nelle sale dal 5 gennaio, è stato uno degli eventi della quinta edizione di Romics, il festival internazionale dell’animazione e del fumetto, di scena alla Fiera di Roma. Tra le curiosità, appare una cyberfata turchina, doppiata in Italia da Platinette.

Il film P3k: Pinocchio 3000 è in realtà molto più vicino al bimbo robot di StarBoy che alla fiaba originale di Collodi, il quale negli anni Tremila avrebbe virtualmente cambiato lavoro a Geppetto, trasformandolo da falegname ad esperto programmatore, capace di realizzare un piccolo robot dotato di intelligenza artificiale.

Questo è Pinocchio 3000, un film d’animazione franco-ispano-canadese con la regia di Daniel Robichaud, che proietta nel futuro la memoria collodiana. Qualche personaggio è stato aggiunto, come il cattivo Scamboli, cinico sindaco di Scamboville, promotore di una politica ecodistruttiva che non vuole alcun tipo di verde cittadino. E Pinocchio, invece di andare a scuola, stavolta segue il robot Cab e Rodo (il gatto e la volpe in versione avveniristica) che lo conducono a Scamboland (città dei balocchi del 3000), dove i bambini vengono trasformati in robot.

Platinette nella voce della fata cybernetica, sfrutta al meglio le sue caratteristiche vocali, tra versatile e sofisticata vivacità e personale sense of humour, tanto da ricordare la voce della versione originale di Whoopi Goldberg. “La Goldberg è per me inarrivabile. Così politically correct, nera e divina. Io sono invece disintegrata, ma ho preso come punto di riferimento la voce enfatizzata di Tina Lattanzi quando doppiava Joan Crawford. Sono molto felice di aver lavorato in un film per bambini, che adorano i cartoni animati. Io alla loro età avevo altro cui pensare, la mia formazione è nata dalle suore e dai settimanali femminili, non avevo nessuno che mi leggesse le favole. Meglio così, perché sono uscita fuori dall’esercito: sono più infelice, ma anche più realista. Ora, leggo le favole per risvegliare quel bambino che in me non è mai cresciuto e doppiare la fata è stato come entrare in un mondo sconosciuto, come fare l’Università della Terza Età. Questo modo di lavorare è molto diverso da quello della televisione: mi ha offerto delle sensazioni nuove e belle”.

Intanto il futuro di Platinette è ricco di progetti: “In primavera, pubblicherò un cd con alcune canzoni inedite: una scritta da Barbara Alberti, che avrebbe dovuto cantare con Amanda Lear in abiti maschili a un Sanremo di qualche anno fa (quello del Giubileo) e una di carattere culinario che mi ha mandato Mina. Poi, c’è un musical nell’autunno 2006, tratto da un film musicale che sarà in Italia l’estate prossima: ci sarà una Platinette mai vista.

Soprattutto magra, almeno spero. E per questo, il 15 dicembre, entrerò in clinica (non a Casablanca), ma per un intervento di by-pass intestinale con il quale, almeno secondo i medici, dovrei perdere 80 chili in due anni. Non so se ce la farò, ma ce la metterò tutta, anche se l’idea dell’intervento mi agita un po’. Però vorrei avere il fiato giusto per ballare e cantare nel musical”.