“Il doppiaggio è un’industria da salvaguardare: abbiamo in Italia una cultura e una tradizione straordinaria che ne fanno uno dei nostri prodotti d’eccellenza”. Questo l’appello che Pino Insegno lancia dalla conferenza stampa di Asterix e i Vichinghi, lungometraggio d’animazione prodotto dall’ indipendente DNC in uscita il prossimo 16 marzo con ben 200 copie. In questo nuovo adattamento dei personaggi a fumetti di René Goscinny e Albert Uderzo, Insegno interpreta l’amato e tenero eroe gallico Obelix, amico inseparabile di Asterix, la cui passione per le belle scazzottate è seconda solo a quella per gli arrosti di cinghiale.
“Il mio risaputo esubero di energie mi ha caratterizzato sin da ragazzino, essere iperattivo fa parte della mia indole – dice Insegno – interpretare Obelix per me è stato facile, sono bonaccione come lui e pieno di energia positiva: essere oggi la sua voce italiana è far emergere l’Obelix che è sempre stato in me”. Più volte doppiatore di film d’animazione (John Smith in Pocahontas, Diego nell’ Era Glaciale, e Boog in Boog & Elliot a caccia di amici, solo per citarne alcuni) Insegno spiega che in realtà questa sua interpretazione è stata differente rispetto agli altri personaggi dei cartoni e molto più vicina al suo lavoro di doppiatore in film tradizionali: da sempre infatti Asterix e Obelix hanno avuto una connotazione molto umana e realistica che lui ha cercato di restituire. E con travolgente entusiasmo ci porta dietro al mondo del doppiaggio spiegando come l’adattamento sia l’elemento fondamentale: gli adattatori sono dei veri e propri linguisti che lavorano minuziosamente per far in modo che il labiale dei personaggi corrisponda perfettamente alla successiva rielaborazione testuale. Non esiste in Italia al momento una vera e propria scuola di doppiaggio: c’è una forte tradizione fatta di grandi attori poi passati al doppiaggio, che si tramanda spesso all’interno di una stessa famiglia. Ci illustra poi come l’identità di questo mestiere sia cambiata nel tempo: una volta c’erano meno doppiatori e dunque meno possibilità di cambiare voce a un attore nei diversi film da lui interpretati. Ora le case di produzione tendono a controllare di più le uscite sul mercato estero e ad assicurarsi che le varie versioni del film abbiano tutte un’esecuzione vocale molto simile a quella dell’attore originale.
E’ invece è la prima volta per Martina Stella che nel film dà la voce a Abba, giovane vichinga forte ed emancipata che rifiuta il ruolo di donna sottomessa e fa di tutto per seguire romanticamente cuore e istinto. “Mi sono divertita a fare questo personaggio un po’ maschiaccio, ma allo stesso tempo dolce e tenero. Mi hanno colpito la sua simpatia, l’allegria e il suo spirito di ribellione. Ho imparato molto da questa esperienza e mi ha fatto veramente piacere raggiungere i bambini, da sempre miei sostenitori”. Il futuro della giovane attrice fiorentina rivelazione nel mucciniano Ultimo bacio è ad oggi pieno d’impegni: la vedremo prossimamente in numerose fiction televisive tra cui Le ragazze di San Frediano, Piper dei fratelli Vanzina e L’amore e la guerra di Giacomo Campitoti. Ha inoltre appena finito di girare con Lina Sastri e Luca Lionello K il bandito, primo film tutto italiano dell’argentino Martin Donovan, uno dei pupilli di Luchino Visconti.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk