“Innanzi tutto vorrei pacificare una manifestazione che ha sempre vissuto ‘sotto attacco missilistico’ ed è stata segnata anche da lotte intestine. All’interno della Fondazione ci sono professionalità d’eccellenza che meritano di essere utilizzate meglio”. Così Piera Detassis, appena nominata presidente della Fondazione Cinema per Roma, intervistata dalla ’Repubblica’. “L’attività della Fondazione non può limitarsi esclusivamente all’organizzazione della Festa, io non uso già più il termine festival, ma organizzare una serie di eventi durante tutto l’anno, con proiezioni, incontri, grandi anteprime. Cercherò di avviare collaborazioni anche con le altre istituzioni cinematografiche che operano a Roma, a cominciare dal Centro Sperimentale, la Casa del Cinema, la scuola Volontè, Cinecittà, soprattutto per sviluppare progetti finalizzati alla formazione di un nuovo pubblico”.
Quanto al futuro del Festival della fiction, manifestazione che l’anno scorso si è svolta a metà settembre guidata da Carlo Freccero, la neo presidente preferisce non sbilanciarsi su un suo eventuale accorpamento all’interno della Festa del cinema, “anche questa scelta spetta al CdA della Fondazione. Non da presidente, ma semplicemente da spettatrice, ritengo che oggi alcune delle più interessanti esperienze di cinema sono presenti nella fiction, americana, ma non solo. Tanto per essere chiari per me è cinema House of Cards, ma anche Gomorra. Ed allora credo che lavori di questi tipo debbano essere proposti all’interno della Festa del cinema, salvaguardando tuttavia l’autonomia del Festival della fiction”.
Infine la Detassis scarta l’ipotesi di accorpare il ruolo di presidente con l’incarico di direttore generale, casella rimasta vuota dopo le dimissioni di Lamberto Mancini: “Assolutamente no: non possiedo né il profilo, né le capacità per svolgere il lavoro che compete al direttore generale. Sarà il CdA a nominare un manager con capacità organizzative, così come il nuovo direttore artistico”.
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