PESARO – Il premio principale del Concorso Pesaro Nuovo Cinema Premio Lino Micciché è andato quest’anno a un cortometraggio di 10′, Un bananero no es casualidad di Luiza Gonçalves. La competizione del festival, infatti, è aperta, dallo scorso anno, a opere di tutti i generi e formati e tra i 16 lavori in gara figuravano diversi cortometraggi. La giuria, composta dal montatore e regista Walter Fasano, dall’attore e regista Edoardo Gabbriellini e dalla scrittrice Eleonora Marangoni, ha deciso di assegnare il primo premio proprio al film breve della giovane argentina Luiza Gonçalves (classe 1997) trapiantata a New York, attualmente al lavoro sul suo primo lungometraggio. Un bananero è un documentario sperimentale che usa manipolazione digitale e disegno a mano per sviluppare con ironia la domanda sul perché crescano alberi di banano a San Sebastián, nei Paesi Baschi. Con immagini prevalentemente in bianco e nero e voce off, il film accenna anche una critica al sistema coloniale, ma si concentra pure sulla peculiarità di questo albero, che fruttifica una sola volta nella sua vita, per poi morire dando vita a un albero figlia e un albero nipote. La giuria di Pesaro 57 lo ha scelto perché “racconta una storia delicata e significativa, di grande capacità espressiva, grazia, intelligenza e ironia. Un film breve, ma vitale e generoso”, come si legge nella motivazione.
Dal corto al lunghissimo, la menzione speciale è andata invece a What Do We See When We Look at the Sky? del georgiano trapiantato in Germania Alexandre Koberidze (150′). Il secondo lungometraggio del regista – già visto in concorso alla scorsa Berlinale – è una storia d’amore tra una farmacista e un calciatore che cercano di ritrovarsi, mentre in sottofondo suonano le note di Notti magiche di Edoardo Bennato e Gianna Nannini. Il film sarà distribuito prossimamente sulla piattaforma Mubi. L’opera ha convinto “per il suo sguardo rivelatore e per l’invito semplice e potente a cercare lo straordinario nella vita di tutti i giorni”.
Una giuria di 22 studenti coordinata da Pierpaolo De Sanctis ha scelto, sempre tra i film del concorso, One Thousand and One Attempts to be an Ocean di Yuyan Wang (Francia, 2021, 11’30”’) opera sperimentale in cui la giovane regista e artista cinese che vive a Parigi riflette sull’esperienza di non essere in grado di percepire la profondità attraverso una narrazione astratta e una musica minimalista, con un lavoro che attinge visivamente ai satisfying video oggi di moda nella rete. Il premio è stato conferito: “Per la forza del suo movimento ondulatorio, violento e ipnotico, capace di farci sprofondare in un mondo in cui la componente umana si fonde con quella artificiale. Per l’efficacia dello stile, in grado di travolgere lo spettatore come un’onda multisensoriale, attraverso un montaggio vorticoso e una colonna sonora minimale”. La giuria giovani ha segnalato anche, con Menzioni Speciali, This Day Won’t Last di Mouaad El Salem (Belgio/Tunisia, 2020, 26′) “un autoritratto intimo che colpisce per l’urgenza di denunciare l’oppressione e la repressione della comunità LGTBQ+ attraverso un utilizzo politico e poetico del montaggio e della ripresa, con l’intento di dare una coraggiosa testimonianza che non lascia indifferente lo spettatore” e lo struggente Edna di Eryk Rocha (Brasile, 2021, 64′) “per la cura dedicata alla costruzione visiva di un personaggio tormentato che porta sul suo corpo i segni indelebili di un conflitto interiore ed esteriore. Per l’uso dialettico del colore e dell’assenza di esso, che definisce un linguaggio poetico e contemplativo, in grado di collocare la narrazione al confine tra realtà e sogno”. Il talentuoso autore è il figlio del maestro del cinema brasiliano Glauber Rocha, scomparso nel 1981 e grande amico della Mostra di Pesaro.
Gli spettatori che hanno seguito grazie a MyMovies una selezione di dieci film direttamente da casa hanno scelto per il Premio del Pubblico The Nightwalk di Adriano Valerio (Francia/Italia, 2021, 15′). L’autore di Banat – Il viaggio, presentato a Venezia nel 2015, ha portato a Pesaro un cortometraggio fatto di fughe e isolamenti, nel quale un uomo si ritrova confinato in un appartamento vuoto di Shanghai in preda a pensieri oscuri e l’unico modo per sfuggire a minacce fisiche e mentali è quello di attraversare la città deserta.
Il Premio Vedomusica alla sua prima edizione, curato da Luca Pacilio e dedicato ai videoclip musicali italiani prodotti nell’ultimo anno, anch’esso votato dal pubblico che ha visto i sei film finalisti in Piazza del Popolo, è andato a È bello perdersi – Extraliscio di Elisabetta Sgarbi (2021, 3’47”).
Il concorso (Ri)montaggi riservato ai video essay, curato da Chiara Grizzaffi e Andrea Minuz, con cinque video essay/recut/mash-up/remix realizzati da studenti di università e scuole di cinema di tutto il mondo, comprese le scuole secondarie di secondo grado italiane, aveva una giuria composta da Elena Marcheschi, Andrea Miele e Elio Ugenti. Vincitore è risultato Stairs di Adele Insardà (Università Tor Vergata) che usa lo stilema delle scale per comporre un vorticoso e affascinante percorso attraverso i generi. Questa la motivazione: “Per la capacità di coniugare al meglio le finalità analitiche del videoessay con un impianto estetico solido, capace di coinvolgere e affascinare lo spettatore. Stairs è un lavoro fondato su una ricerca notevolmente approfondita volta a creare connessioni pertinenti e originali in merito alla ricorrenza nella storia del cinema di un motivo figurativo simbolicamente denso qual è, per l’appunto, quello delle scale”. La giuria ha inoltre assegnato una Menzione Speciale a Nemmeno il fiume lo portava di Alessandro Filippa (ITIS Leonardo Da Vinci) con la seguente motivazione: “Per il coraggio e la maturità dimostrati nel confronto con una poetica estremamente complessa qual è quella pasoliniana; oltre che per la volontà sistematica di sfruttare al meglio non soltanto le potenzialità visive del videoessay ma anche quelle sonore per la costruzione di un articolato, originale e stratificato discorso audio-visivo. Nemmeno il fiume lo portava appare come un’opera profonda e affascinante, e lo è ancor più se si tiene conto della giovane età del suo autore”.
Il Premio Lino Miccichè per la critica cinematografica, organizzato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani insieme al festival, intitolato alla memoria di Lino Miccichè, fondatore della Mostra insieme a Bruno Torri, è suddiviso in due sezioni.
SEZIONE A (studenti delle scuole secondarie di secondo grado):
1° Premio – Giulia Garufi per The Social Dilemma
2° Premio – Giulia Piselli per Tenet
3° Premio – Marco Raspante per Malcolm & Marie
PREMI SEZIONE B (studenti universitari):
1° Premio – Arianna D’Erasmo per Le sorelle Macaluso
2° Premio – Veronica Orciari per Rifkin’s Festival
3° Premio – Gioele Barsotti per I’m Thinking of Ending Things
La regista ha diretto il cortometraggio Capitan Didier, proposto a Pesaro nell'ambito della partnership con Emergency. Ora è al lavoro su due episodi di Bang bang baby, la serie Amazon Original Italia prodotta da Wildside e Kavac, che sarà in video in primavera
La 57ma Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro si chiude con la versione integrale di Al di là del bene e del male, il film di Liliana Cavani del 1977 restaurato da Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e Istituto Luce Cinecittà con la supervisione della stessa regista
Il peso di essere considerato "il ragazzo più bello del mondo" è inscritto nella parabola umana di Bjorn Andrésen, attore adolescente nel ruolo di Tadzio in Morte a Venezia. Lo racconta il documentario The Most Beautiful Boy in the World di Kristina Lindstrom e Kristian Petri, proposto a Pesaro in Piazza del Popolo
Dopo il Festival di Rotterdam, Lumina approda alla MINC. E' il secondo lungometraggio di Samuele Sestieri, il primo in solitaria dopo I racconti dell'orso realizzato in coppia con Olmo Amato. Un film "avventuroso e autarchico", nelle parole dello stesso regista, affiancato in una coppia artistica quanto personale da Carlotta Velda Mei, protagonista assoluta e co-autrice a tutti gli effetti