Paul Schrader accusato di aggressione dall’ex assistente

Anche Paul Schrader cade del vortice del #MeToo. Secondo quanto si legge dal contenuto di una causa civile divulgata il 3 aprile, il celebre regista e sceneggiatore è stato accusato di aggressione sessuale da parte di una sua ex assistente personale, di cui non è stato divulgato il nome. La donna 26enne, dipendente di Schrader dal 2021, lo accusa di averla aggredita e poi licenziata perché resisteva ai suoi approcci sessuali. L’ex assistente chiede un risarcimento precedentemente accordato con i suoi avvocati, ma che il cineasta si sarebbe infine rifiutato di firmare.

L’aggressione sarebbe accaduta all’ultimo Festival di Cannes, dove il regista si trovava per promuovere il film Oh Canada, che ha segnato una nuova collaborazione con Richard Gere quarant’anni dopo il successo di American Gigolò. La donna afferma di essere stata afferrata, bloccata e baciata dal regista mentre si trovava nella sua stanza d’hotel. Appena tre giorni dopo, le avrebbe chiesto di raggiungerlo in camera, per poi accoglierla mezzo nudo e con “il pene completamente esposto”. Il licenziamento è avvenuto lo scorso settembre, dopo anni di inappropriate domande a sfondo e battute sessiste, di cui gli episodi a Cannes rappresenterebbero solo l’apice.

Seppure la donna affermi che il regista abbia ammesso le sue colpe via mail, secondo l’avvocato di Schrader Phillip Kessler, la causa rappresenterebbe “un tentativo disperato, opportunistico e frivolo” supportato da accuse “legalmente irrilevanti”.  Il regista, infatti, nega ogni tipo di approccio sessuale di cui è stato accusato. (C.DA)