Papaleo dalla Basilicata alla Sardegna

Esce con Warner Bros. Pictures in 400 copie, il 17 ottobre, l’opera seconda di Rocco Papaleo, prodotta insieme a Paco Cinematografica, Una piccola impresa meridionale. Accanto al regista, interprete e autore reduce dal grande successo di Basilicata Coast to Coast, c’è un cast di grande richiamo che comprende Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Sarah Felberbaum, Claudia Potenza, Giovanni Esposito, Giampiero Schiano, Giuliana Lojodice e per la prima volta sullo schermo la giovane Mela Esposito.

Papaleo interpreta un ex-prete di provincia, confinato da sua madre in un vecchio faro dismesso per timore del giudizio della gente del paese, già inasprita contro la sua famiglia per l’abbandono del marito da parte della sorella Rosa Maria, fuggita con un misterioso amante. Il faro, come un magnete, attira gente trasformandosi in una sorta di refugium peccatorum alternativo: prima arriva una bella ex-prostituta, Magnolia, sorella della donna delle pulizie. Poi il ‘marito cornuto’, Arturo. Infine una stravagante ditta di ristrutturazioni chiamata a riparare il tetto del faro. E alla fine un piccolo grande miracolo: nel ristrutturare il complesso, gli abitanti ristrutturano sé stessi, sostituendo i ‘pezzi difettosi’ dei loro caratteri, limando spigolosità, accostando differenze, attraverso un percorso di emancipazione che scavalca le soglie del pregiudizio e delle proprie personali paure.

“Volevo una storia diversa da Basilicata… – racconta l’autore– ma che pur distaccandosi ne riprendesse certe atmosfere: la leggerezza, la musica, la natura, la bellezza del territorio e una certa sensualità, con una vena poetico-sentimentale che però non si distacchi da certi criteri di verosimiglianza”. Il film affronta anche temi importanti come l’omosessualità e l’emarginazione, senza tragicizzare: “Non mi piace il politically correct a tutti i costi, né la retorica fine a sé stessa. Ma ho pensato il film in funzione dell’immagine finale: una matrimonio con due veli da sposa. Ho pensato proprio a mia madre, a come l’avrebbe presa. In qualche modo forse ho anticipato Papa Francesco e il suo ‘chi sono per giudicare’. Mi è simpatico, lo ammetto. Ho una formazione cattolica ma poi ho preso la via del marxismo. Il giorno che mio padre mi difese di fronte a un prete che mi metteva costantemente in castigo ho capito che eravamo dalla stessa parte”. “Un film in cui Scamarcio non s’innamora di nessuno – scherza la musicista Erica Mou che colora la pellicola con le sue canzoni – non può essere tacciato di retorica”. E proprio Scamarcio, nel film, interpreta a sua volta un pianista-Crooner, esibendosi anche come cantante: “Mi è piaciuto riuscire a superare il mio pudore”, racconta l’attore entusiasta dell’esperienza.

“Basilicata Coast to Coast è stato un passepartout eccezionale – conclude Papaleo – che ha portato cose buone non solo a me, ma anche alla mia Regione, che poi mi ha giustamente, e forse un po’ demagogicamente, contestato, ma poi ha fatto tesoro dell’esperienza creando la Lucana Film Commission. Stavolta ci siamo spostati in Sardegna, vicino Oristano, in luoghi incontaminati, non turistici e per questo meravigliosi, la cui bellezza è sottolineata dalla fotografia di Fabio Zamaron che, devo dire, mi fa venire voglia di buttarmi nello schermo ogni volta che vedo il film”.