Paolo Sorrentino

A Venezia con l’opera prima L’uomo in più, a Cannes con l’opera seconda Le conseguenze dell’amore. “Sono felicissimo, è come giocare tra i titolari nella squadra dei più forti del mondo. Mi spiace essere il solo italiano in concorso: avrei avuto piacere di vedere qualcun altro della mia generazione che avrebbe meritato, come Vincenzo Marra”. Così Paolo Sorrentino commenta la scelta di inserire in concorso il suo film, prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci. Le conseguenze dell’amore racconta la storia di un uomo, Titta Di Girolamo, che vive in un albergo della Svizzera tedesca. L’uomo, che lavora per una rete di criminali, deve trasportare ogni settimana una valigia piena di un milione di dollari. Il protagonista Toni Servillo è affiancato da Olivia Magnani, Adriano Giannini, Angela Goodwin e Raffaele Pisu. “Volevo raccontare la mafia dall’interno – spiega il cineasta – un po’ come si fa in America. E’ una mafia invisibile, una mafia del sommerso, che ha abbandonato lo stragismo e agisce dietro le quinte”.
“A Cannes – conclude – spero soprattutto di divertirmi: a vincere non ci penso, stare vicino ai grandi nomi per me sarà già un grande risultato”.