Dal pallone ai busti Paolo Bonolis è ancora alla ricerca del suo “senso della vita”. Che sia forse il cinema? In molti vedono in lui un potenziale attore. Primi fra questi Alessandro D’Alatri, che si è assicurato l’esordio cinematografico del conduttore di “Fattore C”. Ma lui, presente al fianco del regista nelle foto di rito con la fiammante Ferrari, scarta con modestia l’ipotesi di un futuro in pellicola. Almeno per il momento.
D’Alatri ha detto che lei è attore dentro. Cosa gli risponde?
Che gli fanno male i giri a Vallelunga. A parte gli scherzi, sono davvero contento di avere avuto la possibilità di lavorare in questo film. Mi sono diverto a fare parte di questo cast. Ma allo stesso tempo mi sono sentito anche in imbarazzo a confrontarmi con attori di grande calibro. Si può dire che sono stato guidato all’interno del magnifico mondo del cinema.
Ma quella in Commediasexy per lei è stata solo un’apparizione o vedremo ancora Paolo Bonolis su un set cinematografico?
È stata un’apparizione ed è giusto che resti tale. Ci sono persone che hanno studiato per recitare, io non ho la volontà e i mezzi per farlo. Però, se in televisione possono lavorare personaggi bislacchi, forse anche nel cinema può sbarcare chi non ha né arte né parte. Staremo a vedere, anche se resta il grande rispetto per chi ha studiato anni per fare questo mestiere.
Come descriverebbe il suo personaggio?
E’ un politico nel vero senso della parola. Vischioso nel suo atteggiamento verso la realtà. Un personaggio che porta nel suo comportamento lo stesso stile con cui pettina i suoi capelli.
Rispecchia i politici di oggi?
Non solo il mondo della politica: è la natura umana che ha perso molti aspetti di nobiltà che gli appartenevano. Ormai tutti hanno assunto un atteggiamento interpersonale molto consumistico. Ci si usa reciprocamente, più che altri. Si è perso il senso e il valore delle cose. Ci si è dimenticati degli abbracci, del contatto fisico e si pensa solo a sfruttare il più possibile le persone.
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