MONTE-CARLO – Nato nell’ambito del Biennale College di Venezia, il piccolo grande film di Alessandro Aronadio dal titolo Orecchie si è fatto applaudire in Costa Azzurra da una leggenda della commedia come John Landis. Realizzato con 150mila euro in tre settimane, il surreale pellegrinaggio esistenziale di un ragazzo tormentato da un fischio all’orecchio ha infatti vinto l’Audience Award del Monte-Carlo Film Festival de la Comédie diretto da Ezio Greggio, che si è concluso ieri sera con il Gala degli Awards al Teatro del Grimaldi Forum. Il regista ha ringraziato emozionato “il suo dio” Landis, a cui ieri è stato consegnato il “Comedy Legend Award”. Il mitico autore di Animal House e The Blues Brothers ha accennato al suo nuovo progetto, in fase di riprese: un documentario sull’odio e il pregiudizio, “per il quale – ha spiegato – sto facendo interviste a nazisti, preti e comici”.
Girato in bianco e nero e impreziosito dalla partecipazione di attori come Rocco Papaleo, Massimo Wertmuller e Milena Vukotic, Orecchie – che sarà nelle sale il 18 maggio con la distribuzione 102 – ha fatto anche meritare il riconoscimento come Miglior Attore al suo protagonista Daniele Parisi, tra poco impegnato sul set de Il contagio, per la regia di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini.
Accanto all’anteprima fuori concorso di Questione di karma di Edoardo Falcone, il film di Aronadio (che in estate girerà per IIF “una commedia cattiva che riprende i toni di Orecchie“) era l’unico titolo italiano di un festival che ha riunito sullo stesso palco, in occasione di una insolita masterclass per confrontarsi sullo stato dell’arte della commedia, personaggi diversi come Michael Radford, Riccardo Scamarcio, Costa-Gavras, John Landis, il direttore Ezio Greggio e i critici Piera Detassis e Peter Debruge (Variety).
Il regista de Il postino e Il mercante di Venezia, ora impegnato in un biopic su Andrea Bocelli con Antonio Banderas che dovrebbe essere pronto per Venezia, ha presieduto una giuria composta da Violante Placido, dalla costumista americana Deborah Landis e dal critico cinematografico Debruge. Sono loro che hanno impalmato l’argentino Il cittadino illustre di Gastón Duprat e Mariano Cohn come miglior film di questa 14/a edizione della kermesse incastonata tra le auto di lusso e le curve del circuito di F1 del Principato di Monaco. Dan Kwan e Daniel Scheinert sono stati decretati migliori registi per Swiss Army Man, mentre il romeno Two Lottery Tickets di Paul Negoescu ha vinto il premio della giuria e Catherine Deneuve è stata incoronata Miglior Attrice per Sage femme di Martin Provost.
Il Monte-Carlo Film Festival ha poi attribuito una pioggia di riconoscimenti alla carriera a protagonisti del cinema tra i più diversi: Enrico Montesano, il compositore francese Michel Legrand, Rocco Papaleo, Gianfranco D’Angelo, Ficarra e Picone, Riccardo Scamarcio e Monica Bellucci. Questi ultimi sono ormai lanciatissimi sul mercato internazionale, il primo con una partecipazione in John Wick 2 (in sala dal 16 marzo), ora impegnato a Belfast sul set della serie tv The Woman in White e prossimamente nel film Andorra. La seconda è tra i protagonisti della nuova stagione della serie Mozart in the Jungle con Gael Garcia Bernal e tra gli interpreti dell’attesissimo (e segretissimo) nuovo Twin Peaks di David Lynch. Ma non solo: “Sto pensando a una serie televisiva che vorrei produrre – ha annunciato – un prodotto su scala internazionale che porterebbe l’Italia nel mondo, una bella storia potente su una donna molto interessante”.
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