Dopo il drammatico L’uomo spezzato, la commedia Guardo il mondo da un oblò e il film autobiografico Cronaca di un assurdo normale, Stefano Calvagna torna sul grande schermo il 27 giugno con Multiplex, thriller prodotto e distribuito da Poker Entertainment in 15 copie. Il primo approccio del regista al genere “giallo”, girato in sole due settimane e ispirato, come sostiene lo stesso Calvagna, a Demoni di Lamberto Bava: “Quello era un horror, ma la tematica era un po’ la stessa. Anche lì un gruppo di persone rimaneva prigioniero dentro un cinema solo che poi arrivavano gli zombie. Noi non avevamo un budget così alto per pensare a mostri e fantasmi – scherza il regista – ma poi la mia idea era quella di mettere in scena la follia, quella lucida, che tutti i giorni porta ai delitti efferati di cui spesso leggiamo sui giornali”. E così dunque che, nell’ultima fatica di Calvagna, il gioco apparentemente innocente di un gruppo di amici si rivelerà mortale: i protagonisti, infatti, tre coppie di fidanzati, decidono, per scommessa, di passare la notte nella multisala in cui hanno appena visto Fatal Frames, rimanendovi fino all’alba. Il gruppo, però, non ha però fatto i conti con la guardia notturna, ambigua figura che nasconde un macabro segreto e con uno dei loro amici, apparentemente il più innocuo che proprio durante la tragica nottata rivelerà la sua doppia identità. Un susseguirsi di colpi di scena dunque sullo sfondo delle inquietanti musiche di Claudio Simonetti, che riprende a tratti delle sonorità argentiane. Solo uno sopravviverà, e proprio come in un film di Wes Craven, i primi a morire sono i più spavaldi o quelli più disinibiti sessualmente: come Mattia, interpretato da Gabriele Mira-Rossi e Lavinia Guglielman che nel film è Ambra la bellona mora che promette di andare a letto con il primo che la troverà. Gli altri attori sono Laura Adriani, Jacopo Troiani (anche loro protagonisti di un gioco sessuale sulle poltrone della sala vuota), Francesca Romana Verzano, Giulia Morgani, Federico Palmieri e Tiziano Mariani.
Questi ultimi due già attori per alcuni lavori precedenti di Calvagna. “Multiplex – spiega ancora il regista – è nato in parte da una proposta di Uci Cinemas che mi aveva chiesto un thriller ambientato tutto in una sala e poi da un fatto di cronaca raccontatomi da un’amica mentre ero a New York a presentare Cronaca di un assurdo normale. Mi disse che a Boston c’era stato un caso, uscito su un giornale, di un cinema in cui una guardia si divertiva quasi a seviziare psicologicamente gli spettatori. In quell’occasione non vi furono omicidi ma il fatto in sé mi ha dato lo spunto fondamentale e realistico per iniziare a lavorare”. Calvagna sottolinea inoltre come Multiplex sia stato un film difficile perché a bassissimo budget e girato a tutta velocità: “Giravamo dodici scene al giorno in un ambiente in cui alle 14 dovevamo per forza essere fuori perché apriva il cinema, fortunatamente però ho lavorato molto bene con gli attori, che si sono dimostrati abili a seguirmi nei miei talvolta repentini cambi di sceneggiatura. Il finale ad esempio doveva essere diverso, ma visto che sto pensando già a un sequel non ho voluto fare vedere la morte dell’assassino. Anche la scena in cui il personaggio di Viola riprende un omicidio con il suo telefonino è un’ idea che mi è venuta sul momento”. Impegnato in questi giorni nella promozione del film tra Milano, Firenze e Perugia, Calvagna si prepara ad affrontare un’estate molto impegnativa: partirà infatti il 15 luglio con un nuovo film Tonino, sulla storia di Tonino Abballe, storico allestitore di cinema, mentre l’11 luglio arriverà finalmente in sala Rabbia in pugno, pellicola del 2011 girata tutta in una palestra a causa del periodo che il regista ha trascorso agli arresti domiciliari per calunnia aggravata, simulazione di reato e detenzione d’arma clandestina.
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